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Cambio di guida per la Banca Popolare di Lajatico

Dopo le dimissioni di Marconcini, è stato eletto nuovo presidente Nicola Luigi Giorgi già membro interno al consiglio di amministrazione.

Il nuovo presidente

Nuovo presidente per la Banca Popolare di Lajatico. Si tratta dell'avvocato civilista Nicola Luigi Giorgi che va a succedere a Enzo Marconcini.

L'imprenditore pontederese, eletto nell'agosto 2013 dopo oltre dieci anni di vicepresidenza al fianco di Enrico Fabbri, si sarebbe dimesso per motivi personali.

Giorgi, già membro del consiglio di amministrazione della banca, ha 47 anni ed è cotitolare di uno studio associato.

"Sento un grande orgoglio e un forte senso di responsabilità nei confronti del territorio nell'assumere questa carica - ha commentato il neo presidente durante la conferenza stampa di presentazione nella sede di Ponsacco -. Con me c'è un indubbio rinnovamento, ma anche la volontà di proseguire la tradizione della Banca Popolare di Lajatico, un istituto di credito fortemente legato al territorio che dà attenzione alla solidità, alla semplicità e a prodotti finanziariamente non rischiosi per i nostri correntisti".

"Tale nomina - spiegano dalla Lajatico - è conseguenza di una pianificazione tesa al rinnovamento del governo societario della Banca, nata alcuni anni fa, che fu indirizzata proprio dal presidente dimissionario Enzo Marconcini. L’obiettivo era, ed è, quello di creare un organo di presidenza preparato, giovane ed entusiasta, sia della storia che del ruolo futuro della Banca, che potesse e sapesse rappresentare le principali anime dell'azienda: un presidente con importante preparazione tecnica e spessore professionale rilevante che guidi la Banca verso ambiziosi traguardi, un vice presidente altrettanto professionale e preparato, seppur su materie diverse, che incarni il legame con la storia, il territorio e, non ultimo, il paese di Lajatico. A completare il quadro un organo di direzione che, attraverso i suoi 38 anni di permanenza in azienda ne rappresenti la continuità operativa. Una soluzione, in sintesi, che è elemento di congiunzione tra tradizione e modernità".

Alla prossima assemblea dei del 7 maggio, infatti, verrà discusso l'abbassamento del numero dei membri del consiglio da nove a sette e la proposta di due nuove persone, più giovani e con competenze diverse, che vadano a sostituire due dei membri "anziani".