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Coldiretti: “Salasso Tasi su fienili e stalle"

Lettera a 22 sindaci della zona per chiedere l’esenzione dei fabbricati rurali strumentali. Solo 15 Comuni hanno deliberato l'abolizione del tributo

È “salasso Tasi in 22 Comuni su fienili, stalle, magazzini, depositi e cascine adibite per il ricovero attrezzi e mezzi”.

Il grido di allarme è della Coldiretti provinciale, secondo cui le aziende agricole potrebbero dover pagare l’aliquota massima prevista dalla legge di stabilità 2014 pari all’1 per mille “arrivando a sborsare anche diverse migliaia di euro per strutture che non producono reddito, spesso di grandi dimensioni e con rendite catastali importanti”.

Soltanto 15 Comuni dei 37 del territorio provinciale hanno “invece deliberato l’abolizione del nuovo tributo sui servizi indivisibili dimostrando di aver compreso la natura dei fabbricati rurali non strumentali”.

Si tratta di Bientina, Buti, Capannoli, Cascina Terme Lari, Castelfranco di Sotto, Castelnuovo Val di Cecina, Montecatini Val di Cecina, Monteverdi Marittimo, Pomarance, Pontedera, San Miniato, Santa Croce sull’Arno, Vecchiano, Vicopisano, Volterra.

In tutti gli altri, Pisa compreso, è stata “invece prevista l’aliquota massima” sottolinea ancora Coldiretti, che ha inviato una lettera ai sindaci dei Comuni che “hanno – per questo tema – valutato con poca attenzione le funzioni che l’impresa agricola svolge sui territorio che vanno ben al di là della sola e semplice produzione di prodotti agricoli e agroalimentari”.

Nella lettera, firmata dal presidente provinciale, Fabrizio Filippi, la principale organizzazione agricola chiede, in buona sostanza, che “l'aliquota introdotta all'1 per mille, sia ridotta fino al suo completo azzeramento in modo da affrancare i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli professionali da una tassa iniqua e pesantissima che incide negativamente sui propri fattori produttivi. Una tassa che, in certe aree limitrofe dove un Comune applica l’aliquota, e nell’altro l’azienda è invece esentata, potrebbe addirittura provocare uno svantaggio competitivo”.

Secondo un calcolo effettuato da Coldiretti ogni azienda agricola dovrebbe pagare circa 68 euro per ogni 1.000 euro di rendita catastale del fabbricato rurale che si traduce in un esborso che, per alcune realtà, può superare anche i 3mila euro.