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Elezioni provinciali, quattro gruppi si asterranno

Nota congiunta delle liste di opposizione nei consigli comunali del territorio. Critiche sulla mancanza di "contrappeso delle funzioni di controllo"

Con un duro comunicato dal titolo: “Elezioni provinciali, ecco perché ci asterremo” i consiglieri comunali di alcune liste del territorio – Calcinaia Bene Comune, Per una svolta in comune-Casciana Terme Lari, Una città in comune di Pisa e L’Altra San Giuliano – spiegano il perché, domenica 12 ottobre – giorno fissato per eleggere il nuovo consiglio provinciale – non andranno a votare.

“L’assurdità della legge fortemente voluta da Renzi e dal suo sottosegretario Del Rio mostrano con tutta evidenza il distacco abissale tra la rappresentanza popolare e i livelli decisionali – si sottolinea –. Nella nostra provincia ad esempio si andrà a votare un consiglio composto da solo 12 membri scelti ed eletti dalla comunità dei consiglieri e dei sindaci dei 37 Comuni pisani e con un meccanismo che prevede addirittura il voto ponderato, ovvero più pesante per i sindaci e i consiglieri dei Comuni più grandi”.

La naturale “conseguenza di ciò – si aggiunge – è che un cittadino di Calcinaia conta meno di un cittadino di Pontedera. Il nuovo consiglio inoltre avrà ancora tutte le competenze e poteri in termini di pianificazione e programmazione di quelli che storicamente in 63 anni di storia democratica delle provincie erano stati eletti a suffragio universale e direttamente dai cittadini”.

Si tratta, a detta dei firmatari della nota congiunta – di un consiglio che “difficilmente potrà rispondere ai cittadini per le proprie scelte e che soprattutto non avrà il contrappeso delle funzioni di controllo esercitato storicamente dalle opposizioni”.

Per questi motivi, i “nostri consiglieri non parteciperanno al simulacro di queste elezioni nella convinzione che il rapporto diretto tra eletti e cittadini prescritto dalla nostra Costituzione debba rimanere l’orizzonte di chi vuol difendere la democrazia ed evitare derive che ricordano tristemente un impianto istituzionale funzionale a un solo uomo al comando”.