Cronaca

Accusato di istigare alla jihad, via al processo

Gli avvocati difensori di Jalal sostengono che l'imputazione nei confronti del ragazzo di Ponsacco sia evanescente. I giudici si sono ritirati

E' iniziato stamani in tribunale a Pisa il processo nei confronti di Jalal El Hanoui, il ragazzo di 26 anni di origini marocchine ma residente a Ponsacco accusato di avere istigato alla jihad attraverso i suoi profili Facebook e in carcere dal luglio 2015.

Nella seduta di stamani gli avvocati difensori del ragazzo, Marco Meoli e Tiziana Mannocci, hanno posto un'eccezione preliminare sul decreto che dispone il giudizio definendo "evanescente l'impostazione" che si basa solo "su alcune frasi decontestualizzate".

I giudici e la giuria si sono ritirati per decidere.

Il pm Angela Pietroiusti avrebbe invece chiesto di respingerla anche se i difensori hanno bollato le accuse come "generiche e superficiali". "Di cosa deve rispondere Jalal? - si è chiesta il legale Tiziana Mannocci - Forse del suo orientamento religioso o delle sue opinioni politiche? Si dica quali sono i fatti e i reati istigati e non ci si limiti a una teorica enunciazione dettata dal codice".