Politica

"Meno soldi ai politici, più ai giovani"

Maurizio Ribechini spiega perché si è candidato e annuncia le prime due battaglie che porterà avanti se verrà eletto il 31 maggio al Consiglio regionale

Maurizio Ribechini

Stipendi più bassi per i Consiglieri regionali e reddito minimo per i giovani”. In vista della tornata del 31 maggio la campagna elettorale di Maurizio Ribechini parte da due promesse.

Il 29enne candidato Consigliere nella lista Sì – Toscana a sinistra (con Tommaso Fattori presidente) spiega: “Farò una campagna elettorale low cost, sia perché non ho nessun gruppo politico nazionale alle spalle che mi finanzi, sia perché credo che sia immorale spendere migliaia di euro nelle campagne elettorali in un momento di così devastante crisi economica. Ha senso che un consigliere regionale percepisca un reddito mensile di circa ottomila euro nette quando invece la maggioranza dei cittadini fatica ad arrivare a fine mese? Come può un eletto rappresentare davvero i propri concittadini quando vive delle condizioni materiali ed economiche così agiate rispetto al resto delle persone comuni? Credo che sia urgente per la sinistra opporsi anche a questi privilegi di pochi per poter invece reclamare l'aumento dei diritti di molti. Ed è per questo che se eletto, fra le prime mie battaglie vi sarà quella di diminuire lo stipendio dei consiglieri regionali e al tempo stesso quella per introdurre un reddito minimo per i giovani e non solo”.

Ribechini punta il dito contro i politici, riscontrando che: “Le vite di tutti noi sono in costante peggioramento da ormai diversi anni, eppure in epoca di crisi sono continuati ad aumentare i profitti e le rendite. E' contro tutto questo che occorre incanalare la nostra rabbia e indignazione. Perché un altro futuro per la Toscana e per l'Italia sono possibili e lottare qui e ora è necessario: le nostre vite valgono più dei loro profitti”.

Il giovane candidato spiega perché ha deciso di correre alle regionali: “Credo che sia il momento di mettere a disposizione di una comunità più ampia l'esperienza maturata per dieci anni nel Comune di Calcinaia, impegnandomi per costruire un territorio solidale e accogliente, per il lavoro, la sanità, la scuola, il trasporto e l'acqua pubblica, la difesa dell'ambiente e i diritti civili. La mia scommessa è però anche quella di provare, in piccolo, a sperimentare un nuovo modo di fare politica, nella convinzione che ci sia uno spazio per contribuire al bene comune anche fuori dai partiti tradizionali; i quali oggi sono al loro minimo storico di credibilità fra i cittadini. Perciò preciso che io non sono un politico ma solo un attivista che vuol mettersi a disposizione per cambiare le cose assieme ad altre e altri”.