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Migliaia di alberi da piantare sul Monte Pisano

Piantumazioni anche nel territorio comunale vicarese. Incontro pubblico al Teatro per illustrare i progetti dell'Amministrazione

Il Monte Pisano (foto di Piero Frassi)

Un grande piano per ripopolare di alberi il territorio comunale e il Monte Pisano. E' quello lanciato dall'amministrazione comunale vicarese, insieme alla Regione Toscana, alla Comunità di Bosco e al Comune di Calci.

I numeri parlano di migliaia di piante autoctone per il Monte Pisano, grazie a un finanziamento di 60mila euro, da parte di un'azienda privata. Il terreno, dopo gli incendi del settembre 2018 e del febbraio 2019 è pronto ad ospitare gli alberi. Sul territorio vicarese invece sono 500 gli arbusti da piantumare. I nuovi alberi arrivano da vivai certificati e renderanno più sicuri i crinali. Inoltre, a differenza di altri arbusti come i pini, sono più resistenti al fuoco.

Il progetto verrà spiegato meglio alla cittadinanza in un incontro in programma al teatro di via Verdi lunedì 28 settembre alle 21,15.

I 500 nuovi alberi nel territorio di Vicopisano saranno piantati in strade, piazze e parcheggi. Riguardo al Monte Pisano e alle piante autoctone destinate l'assessore all'ambiente, Fabiola Franchi, ha spiegato: "E' un progetto molto importante, che portiamo avanti con la Regione Toscana, la Comunità di Bosco, il Comune di Calci e una azienda di rilievo del nostro territorio che, per compensare le emissioni di CO2 nell'atmosfera, ogni anno fa qualcosa per la natura: rimboschimenti, parchi urbani, ripiantumazioni ecc. Quest'anno il suo sguardo si rivolge al nostro Monte ferito e per questo ha stanziato 60mila euro: ventimila per il Comune di Calci, ventimila per il nostro Comune e ventimila per la manutenzione. Si tratta di migliaia di piante autoctone, provenienti da vivai forestali certificati, come roverelle e sughere ad esempio, molto resistenti al fuoco, al contrario dei pini che invece lo fanno propagare velocemente, e in grado di rendere più sicuri i crinali percorsi dal fuoco, impendendo il dilavamento del Monte e quindi proteggendo anche il fondo valle".