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Ex cava di San Frediano, firmato l'accordo

Il documento siglato da Comune e Asbuc chiude il contenzioso legato alla ex cava. Si apre il percorso di recupero ambientale

Firmato ieri l'accordo transattivo tra Comune e Asbuc per la ex cava di San Frediano. Ad annunciarlo, per mezzo di una nota, è il Comune di Vecchiano. "Sempre nella mattina del 7 novembre - spiega l'ente- è stata depositata in Cassazione l'istanza a firma congiunta di cessata materia del contendere, firmata dai legali Musotto e D'Antone e Renzi, in rappresentanza, rispettivamente, del Comitato e del Comune di Vecchiano".

La firma, si legge nella nota del Comune "Chiude il lungo contenzioso legato alla ex cava di San Frediano per cui si apre il percorso di recupero ambientale".

L'ipotesi di accordo messa a punto dalla Giunta comunale era stata ratificata prima dal Consiglio Comunale con votazione a maggioranza, e poi dalla Assemblea Pubblica del Comitato Asbuc.

"Un risultato fondamentale e importantissimo per la nostra Amministrazione Comunale, il Comune di Vecchiano, il Comitato Asbuc e tutta la comunità vecchianese - commenta il sindaco Massimiliano Angori - Attraverso la transazione il Comune di Vecchiano si impegna a far fronte ai lavori che contribuiranno alla migliore conservazione ed alla salvaguardia del sito, anche dal punto di vista del suo recupero ambientale. A tal fine è stato elaborato da parte del Comune di Vecchiano lo studio di fattibilità per la riduzione del rischio caduta massi, per un importo complessivo di euro 700.000,00 inclusa Iva. Nelle prossime settimane, a questo punto, di concerto con l'ufficio tecnico comunale, inizieremo i passaggi formali e burocratici finalizzati alla messa a punto del progetto di ripristino ambientale".

"Il raggiungimento dell’accordo è un evento straordinario - aggiunge l’assessora con delega all’Ambiente e agli usi civici Mina Canarini - perché è necessario ricordare che era ancora pendente, per il nostro Ente, il livello di giudizio della Cassazione che, se avesse confermato la sentenza, avrebbe costretto il Comune a pagare l'intero importo della condanna, oltre 2 milioni e 158mila euro, a fronte del milione e circa 95mila euro che il Comune esborsa con l’accordo transattivo. Il primo interesse pubblico viene dunque perseguito in una ammortizzazione della cifra con una spesa pubblica che ammonta alla metà circa dell’intero importo, cifra in cui è compreso, peraltro, anche il recupero ambientale del sito, cui comunque il Comune avrebbe dovuto provvedere a prescindere, dal momento che 700mila euro dei soldi spesi dal Comune per l’atto transattivo saranno impegnati proprio per il ripristino ambientale e la riduzione del rischio caduta massi della ex cava, a tutela di tutta la nostra collettività”.

"Voglio ringraziare a titolo personale e a nome di tutto il Comitato per la fiducia che i cittadini di Vecchiano, Avane, Filettole e Nodica ci hanno rinnovato - conclude il presidente del comitato Asbuc di Vecchiano Paolo Burba - e confermiamo che adesso è nostra intenzione affrontare nell’immediato futuro la questione Padule, anch’essa più che decennale contesa che ha visto costosi scontri legali e contrapposizioni anche aspre fra i precedenti comitati Asbuc ed i vari enti del territorio, cercando di dare positiva soluzione anche a questa vicenda".