Cronaca

Militari Usa e Aoup insieme per le donne

Condivise all'ospedale di Pisa le procedure per le vittime di violenza e cittadine Usa. Un codice rosa aiuterà chi arriva al pronto soccorso

Condividere le procedure in atto nell’'ospedale di Pisa per la gestione di casi di vittime di violenza sessuale di nazionalità americana. A interessare è anche l'’aspetto dell'’acquisizione e gestione di eventuali prove da fornire alla magistratura. Per questo, ci sono stati una serie di incontri fra personale del Dipartimento di emergenza accettazione dell’'Azienda ospedaliero universitaria pisana e i militari Usa della Base Nato di stanza a Camp Darby.

Il direttore del Pronto soccorso Massimo Santini e Luisa Ferrandino, referente del Pronto soccorso in questo specifico settore di intervento, sono stati ospiti a Camp Darby, dove hanno illustrato l'’organizzazione attuale e le procedure in atto da anni in ospedale per la gestione delle vittime di violenza sessuale. Successivamente, una delegazione di militari della Base di Aviano ha effettuato una visita al Dea.

Visitando i locali del Pronto soccorso e presa visione dei protocolli in atto, i militari americani hanno così potuto verificare come questo specifico settore dell’'emergenza “al femminile” abbia maturato già una solida esperienza nel trattare i casi di violenza. Inoltre, proprio in questi mesi è stato costituito un gruppo di lavoro, guidato da Mojgan Azadegan, della Direzione sanitaria, insieme a Federica Marchetti, che riunisce professionisti di tante strutture (Pronto Soccorso, Medicina legale, Malattie infettive, Pediatria, Ginecologia, Psicologia clinica, Psichiatria, Ortopedia, Geriatria, Medicina d’urgenza universitaria, Microbiologia ed altre) per mettere a punto il progetto “Codice rosa” per l’'accoglienza di tutte le vittime di violenza interpersonale, senza distinzione di età o di genere.

Da quest’'anno infatti anche l’'Aoup, come tutte le Aziende sanitarie toscane, ha aderito al progetto che prevede un percorso di accesso riservato a tutti coloro che si presentino in Pronto soccorso o dichiarando di aver subito una violenza o mascherando la vera causa della loro condizione o, infine, tradendo un disagio interpretabile come campanello d’'allarme di future violenze. Questo percorso consiste nell'’assegnazione di un “codice rosa”, unitamente al codice di gravità, che metterà in moto un coordinamento di soggetti e istituzioni per offrire cure e sostegno alla vittima, ma avviare subito anche tutte le procedure di indagine necessarie a individuare l’autore della violenza, bloccarlo prima che possa reiterare il gesto e, soprattutto, attivare tutte le azioni di prevenzione e repressione necessarie a garantire alla vittima il ritorno a una vita normale. Sarà perciò sviluppato un programma di formazione per tutti gli operatori coinvolti, sulla base delle indicazioni regionali ma anche dell’'esperienza già maturata in questo settore in Aoup da diversi anni.