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Attualità mercoledì 01 giugno 2016 ore 17:00

Vita indipendente per i disabili

In totale sono le 28 persone che hanno la possibilità di completare gli studi universitari, svolgere un lavoro o vivere da soli



PISA — Dare la possibilità a persone adulte con una disabilità grave, di integrarsi nella società, autodeterminarsi e prendere decisioni sulla propria esistenza. E’ questo lo scopo del progetto “Vita Indipendente”, che la Società della Salute della Zona Pisana ha attivato dal 2011 e che quest’anno, grazie ai nuovi finanziamenti della Regione Toscana, si estende a cinque nuovi beneficiari, giovani persone disabili, che si aggiungono alle 23 che già dal 2012 sono inserite nel programma. Si tratta di adulti affetti da malattie o traumi invalidanti, per cui questo progetto ha rappresentato la prima concreta opportunità di gestire in autonomia il proprio lavoro o il proprio tempo libero, emancipandosi da una dimensione di dipendenza dai familiari.

“Vita Indipendente” prevede infatti il sostegno a progetti, presentati da persone disabili maggiorenni, orientati a garantire il diritto all’autodeterminazione della propria esistenza: dal completamento del percorso di studi alla formazione professionale o universitaria per l’inserimento socio-lavorativo, dalla valorizzazione delle proprie capacità funzionali nel contesto lavorativo alla conduzione delle principali attività quotidiane fino all’esercizio delle responsabilità genitoriali.

In relazione agli obiettivi del progetto individuale, viene concesso un contributo mensile compreso tra 800 euro e 1.800 euro da utilizzare, ad esempio, per l’acquisto di ausilii informatici o domotici, per la contrattualizzazione di un assistente personale, per servizi di trasporto o per favorire la mobilità.

I 5 nuovi beneficiari, entrati quest’anno, hanno invece un’età media compresa tra i 22 e i 34 anni. I progetti che hanno presentato riguardano l’emancipazione dalla famiglia per studio universitario e lavoro, la possibilità di vivere da soli, l’esercizio della genitorialità nei confronti di figli minorenni in età scolare.


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