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Lavoro venerdì 13 giugno 2014 ore 12:25

Tasi e Irpef: le proposte di Una città in comune - Prc

I consiglieri della lista: "Esenzioni per chi ha un reddito inferiore a 15mila euro"



PISA — Una Città in comune e il Partito della rifondazione comunista si sono posti l’obiettivo, per il 2014, di modificare la regolamentazione comunale in materia di Imposta unica comunale e Irpef. Tra i progetti della lista civica, che venerdì 13 giugno verranno presentati per la delibera alla quarta Commissione di bilancio, c’è l’esenzione dal pagamento dell’aliquota addizionale Irpef per chi ha un reddito inferiore ai 15mila euro, un mantenimento dell’aliquota allo 0,2 per cento che chi ha un reddito compreso tra i 15mila e i 28mila euro, fino ad arrivare allo 0,8 per cento per i redditi superiori a 75mila euro. Secondo i suoi promotori, la manovra consentirebbe a 25.346 persone nel comune ti ottenere l’esenzione dal pagamento dell’aliquota addizionale sull’Irpef.

"Questa variazione - sottolinea il consigliere comunale Francesco Auletta - si basa sul principio di progressività sancito dalla Costituzione, secondo la quale tutti sono chiamati a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Questo principio democratico, al momento a Pisa non viene rispettato perché le aliquote comunali si attestano allo 0,2 per cento senza distinzione sulle fasce di reddito. La nostra proposta vuole proprio modificare quest’aliquota, facendola variare in base a queste”.

La manovra proposta da Una città in comune – Prc, secondo i suoi rappresentanti, consentirebbe al comune di Pisa di incrementare le sue entrate di 1,200 milioni di euro, soldi che verrebbero usati poi per contenere la Tasi sulla prima casa, con una detrazione di 20 euro per ogni figlio a carico e di 50 per chi ha un Isee inferiore ai 15 mila euro.

Il risultato delle modifiche proposte – prosegue Auletta- è l’esenzione totale sull’aliquota comunale di Tasi e Irpef per tutti coloro che hanno un reddito annuo inferiore ai 15mila euro”

Per la Tasi poi, la lista civica propone l’allargamento della base imponibile sui fabbricati destinati alla vendita ma non ancora locati, con un’aliquota dello 0,22 per cento. “Succede spesso – spiega Auletta- che questi fabbricati non locati vengano autodichiarati inagibili dall’impresa costruttrice. Questo stato di inagibilità comporta uno sgravo sull’imposta Imu del 50 per cento. Noi pretendiamo che questo stato di inagibilità venga sbloccato entro 24 mesi dalla dichiarazione, pena l’annullamento della riduzione sulla tassa”.

“L’Imposta unica comunale approvata dal governo Letta – conclude Auletta- è l’ennesima tassa ingiusta che colpisce duramente le fasce sociali più deboli. Riteniamo che il metodo adottato in materia di aliquote non sia degno di un Consiglio comunale che voglia rappresentare al massimo i principi democratici in città e per questo motivo abbiamo provato a immaginare per Pisa alcune possibili inversioni di tendenza”.


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