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Lavoro lunedì 15 aprile 2019 ore 09:24

BpLaj, utile netto di un milione e mezzo

Approvato il Progetto di Bilancio al 31 dicembre 2018 che conferma il miglioramento della redditività già realizzato nella Semestrale con un più 13,5%



LAJATICO — Il Bilancio 2018 della Banca Popolare di Lajatico chiude con un utile netto di € 1,5 ml. (+13,5%). Il Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare di Lajatico ha approvato il Progetto di Bilancio al 31 dicembre 2018, da sottoporre alla prossima Assemblea dei Soci, che conferma il miglioramento della redditività già realizzato nella Semestrale, con un utile netto in crescita a € 1.542 mila (+13,5%). 

Daniele Salvadori, direttore generale e Nicola Giorgi presidente BpLaj

Anche nel corso del 2018 la Banca Popolare di Lajatico ha mantenuto fede al ruolo di banca del territorio, assicurando un costante sostegno a favore di PMI e famiglie attraverso l’ulteriore espansione degli impieghi alla clientela ordinaria (€ 597,67 ml.,+3,2%). Particolarmente positivi i risultati realizzati sul versante della raccolta, tra i quali spicca la significativa crescita della “diretta”, salita a € 724 ml. con un incremento nell’anno di € 67,5 ml. (+10,3%). La massa amministrata complessiva della clientela si colloca a fine 2018 € 1.184 ml., registrando un progresso del 4,3%, nonostante la diminuzione della raccolta indiretta (-3,9%) verificatasi a causa del negativo andamento dei corsi di mercato nella seconda parte dell’anno, che ha penalizzato in modo particolare l’andamento della raccolta gestita, passata da € 226,7 ml. a fine 2017 a € 214,9 ml. dopo un biennio di forte crescita. 

Anche nel 2018 la qualità del portafoglio crediti si è mantenuta su livelli più favorevoli rispetto alle medie del sistema bancario e delle banche di minori dimensioni; la consistenza dei crediti deteriorati, al netto delle rettifiche di valore, è rimasta infatti sostanzialmente invariata rispetto a fine 2017, collocandosi a € 43,4 ml. (-1,3%), per effetto di una diminuzione delle sofferenze nette dell’8,8% e di un lieve incremento delle inadempienze probabili nette (+3,2%). L’incidenza dei crediti deteriorati netti rispetto al totale degli impieghi netti è scesa dal 7,3% di fine 2017 al 7,1%, grazie all’incremento del livello medio di copertura dal 42,3% al 45,6%, favorito anche dall’entrata in vigore del nuovo principio contabile internazionale Ifrs 9 a inizio 2018. 

Particolarmente significativo è stato il rafforzamento del coverage ratio delle sofferenze, salito dal 55,1% del 2017 al 60,1%. La Banca, alla luce delle nuove disposizioni di vigilanza emanate nel 2018 e delle raccomandazioni espresse dalle Autorità di Vigilanza a livello di sistema, ha dedicato particolare attenzione al rafforzamento degli assetti organizzativi nel comparto della gestione dei crediti deteriorati e ha avviato specifiche iniziative per la dismissione di Npl, che contribuiranno nel corso del 2019 ad un ulteriore contenimento dei livelli di rischiosità del portafoglio crediti. 

A livello economico, l’andamento dei principali margini reddituali ha rispecchiato nel corso del 2018 le tendenze delineatesi a livello di sistema. 2 Il margine di interesse ha segnato una diminuzione del 5,1% che riflette l’andamento congiunturale dello spread medio - ancora fermo ai livelli minimi - e i minori flussi di reddito generati dagli investimenti in titoli per effetto della contrazione dei relativi rendimenti di mercato. Il margine di intermediazione ha beneficiato dei positivi risultati commerciali realizzati dalla Banca nel rafforzamento dei ricavi netti dal collocamento di prodotti e servizi (€ 6,2 ml. +3,1%), ma ha dovuto scontare il minore contributo offerto dall’attività di movimentazione del portafoglio titoli nel II° semestre (in concomitanza con le nuove tensioni sui titoli del debito sovrano e il sensibile peggioramento dello spread Btp/Bund), attestandosi a € 22,4 ml. 

Dopo un triennio nel quale il costo del credito ha subito gli effetti della crisi economica generale, le rettifiche di valore nette su crediti sono scese a € 4,7 ml. (€ 6,8 ml. nel 2017), mentre il complesso dei costi operativi ha segnato una diminuzione dello 0,7%, anche in virtù dei positivi risultati conseguiti nella riduzione delle altre spese amministrative (€ 8,8 ml., -0,8%), nonostante gli oneri sostenuti per le nuove Filiali di Vinci – Sovigliana e di Cascina, inaugurate nel 2018, e quelli legati al rafforzamento dell’organico del personale, salito a 135 dipendenti. L’utile netto dell’esercizio ammonta a € 1.542 mila, con un incremento del 13,5% rispetto al 2017. 

Daniele Salvadori, direttore generale e Nicola Giorgi presidente BpLaj

Il Consiglio di Amministrazione proporrà all’Assemblea la distribuzione di un dividendo di € 0,25 per azione. Sulla base dei dati del progetto di Bilancio 2018, che recepiscono come noto gli effetti della first time adoption del nuovo principio contabile internazionale Ifrs 9, il patrimonio netto contabile e i Fondi propri della Banca ammontano rispettivamente a € 65,4 ml. e a € 78,1 ml. Nonostante gli effetti della nuova normativa contabile sulle riserve e le minusvalenze latenti sul portafoglio titoli – in parziale riassorbimento nei primi mesi del 2019 - il CET 1 Ratio e il Tier 1 Ratio si mantengono su livelli ampiamente capienti (13,75%) rispetto alle soglie di vigilanza e ai coefficienti minimi assegnati dalla Banca d’Italia, mentre il Total Capital Ratio si colloca su valori quasi in linea con il 2017 (14,69%) per effetto del computo del prestito obbligazionario subordinato non convertibile emesso nell’ultimo trimestre dell’esercizio. Il Texas ratio infine, che esprime il rapporto tra i crediti deteriorati e il patrimonio netto tangibile e costituisce il principale indicatore utilizzato per verificare la rischiosità delle banche, registra un’ulteriore diminuzione al 55,5%, consentendo alla Banca Popolare di Lajatico di confermarsi tra le banche posizionate nella fascia di vertice della relativa graduatoria.


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