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Cronaca venerdì 28 aprile 2023 ore 18:21

Addio a Giancarlo Carrara, tra i fondatori del Parco

Giancarlo Carrara
Giancarlo Carrara

Fu anche il primo comandante delle guardie a tutela dell'area, aveva 94 anni. Il cordoglio dell'ente: "Un secondo padre per tutti i suoi colleghi"



PISA — Il Parco regionale di Migliarino San Rossore Massaciuccoli piange la scomparsa di Giancarlo Carrara, tra i suoi fondatori e primo comandante delle guardie istituite a tutela dell'area. Aveva 94 anni. Per mezzo di una nota, il presidente del Parco Lorenzo Bani esprime il cordoglio e vicinanza alla famiglia a nome di tutto l'ente, che lo ricorda come un punto di riferimento "Un secondo padre per tutti i suoi colleghi".

"Pisano classe 1929 - si legge nella nota dell'ente Parco- faceva parte di quella generazione duramente colpita negli affetti familiari durante i bombardamenti del secondo conflitto mondiale. La tempra che lo caratterizzava lo sostenne nel risollevarsi".

Dopo il diploma di scuola media superiore divenne impiegato al Comune come Guardia del Dazio, ufficio che all’epoca esercitava il controllo delle imposte dirette sulle merci. Poi, nel ’68 entrò nelle Guardie dei Comuni (ex polizia municipale) come vicedirettore e poi come comandante. 

Affascinato dall’idea di un grande Parco Naturale che riunisse le aree a foresta intorno alla Tenuta di San Rossore, fu tra i padri fondatori del Consorzio per il Parco Regionale Migliarino San Rossore Massaciuccoli, istituito nel 1979, divenendone il primo segretario generale, e dedicò la sua carriera al progetto della creazione di un corpo di vigilanza specializzato in materia ambientale, che applicasse le leggi che erano state appena emanate per tutelare il territorio. Nel 1984, dopo aver aiutato le popolazioni colpite dal terremoto dell'Irpinia ed essere impegnato durante l’alluvione del Serchio, fondò il corpo di vigilanza, antincendio e protezione civile, formato da un nucleo di guardie provenienti dalle ex riserve di caccia dei Duchi Salviati e dalle Guardie Venatorie Provinciali. 

"Per primo - sottolinea il Parco - capì l’importanza di affidare al nuovo corpo anche la tutela dei boschi dagli incendi, quasi inaffrontabili all’epoca, dotandosi dei mezzi più moderni che erano reperibili sul mercato. Il giovane corpo da lui diretto si trovò ben presto ad affrontare, distinguendosi per efficacia e dedizione, i furiosi incendi di Tirrenia e Calambrone del 1984 e 1985. Così come fu istruito nell’affrontare le difficoltà presentate da un territorio difficile e ricco di problematiche, stabilendo una linea diretta anche con le Procure, in particolare quella di Pisa. Diresse il corpo fino al 1994, svolgendo un lavoro immane che ancora oggi produce i suoi frutti".

Commosso il ricordo delle guardie che si sono formate sotto la sua guida, i "suoi ragazzi", come lui stesso amava definirli: "Oggi caro comandante, i tuoi ragazzi con qualche capello bianco in più, ti salutano per l’ultimo viaggio ricordandoti con affetto".


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