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Lavoro giovedì 06 febbraio 2014 ore 14:25

A lei serve una mano, a loro una casa. Via all'Abitare solidale

Il progetto è partito a febbraio ma è operativo dallo scorso novembre



CASCINA — Lei ha una casa che deve curare. Loro sono una famiglia che ha forza e disponibilità, ma ha bisogno di una casa. È così che hanno messo insieme esigenze e possibilità e un’anziana signora e una famiglia in emergenza abitativa hanno cominciato a coabitare, a Cascina, grazie al progetto Abitare solidale.

Il progetto è promosso dal Comune di Cascina in collaborazione con la cooperativa sociale Agape e l'associazione Auser di Firenze, con il supporto di Auser volontariato Cascina, Misericordie di Latignano e di Navacchio, San Vincenzo Dè Paoli Onlus (conferenze di San Giorgio, di San Prospero e di San Frediano a Settimo), Caritas parrocchiale Cascina, Pubblica assistenza Cascina, Sezione soci Coop Cascina. Propone forme di coabitazione nello stesso alloggio per condividere spese di mantenimento della casa, pagamento delle bollette e migliorare la propria qualità di vita riscoprendo la solidarietà della relazione sociale. Già attivo nel territorio di Firenze, dove in due anni sono state avviate 60 coabitazioni, Abitare solidale è sbarcato a Cascina nel febbraio del 2013 e ha cominciato a operare dal novembre scorso.

"Abbiamo già delle richieste di persone, soprattutto di anziani, che si dichiarano disponibili ad accogliere altre persone a vivere con loro – dice Fernando Mellea, assessore al welfare di Cascina- ma fino a pochi giorni fa nessuna coabitazione era partita. Adesso siamo ovviamente contenti di questo primo successo. I due nuclei familiari hanno firmato il 'patto abitativo', con il quale hanno deciso di convivere per circa un mese e poi decidere se continuare la coabitazione con un vero e proprio contratto. Il nostro auspicio è che la coabitazione continui e speriamo di poter replicare a breve con un’altra coabitazione. Il fatto è che a Cascina molti cittadini non sono in grado di affrontare da soli il problema casa. A essere in difficoltà sono persone sole, nuclei familiari monogenitoriali, giovani coppie, lavoratori precari, anziani soli. A questi bisogni occorre rispondere in maniera diversificata, affiancando alle tradizionali politiche abitative altre forme di intervento congiunto delle istituzioni pubbliche e soggetti no profit. La materia abitativa non è più gestibile esclusivamente con l'attuale patrimonio di edilizia residenziale pubblica o con i contributi all'affitto. Ecco perché il Comune di Cascina vuol sviluppare interventi di contrasto al disagio abitativo fondati sui principi del social housing e del co-housing, finalizzati ad integrare le politiche di sostegno del diritto alla casa con azioni di coesione e protezione sociale".

Il cosiddetto "patto abitativo" vincola i coabitanti al vicendevole rispetto delle esigenze di vita e a un mutuo scambio di servizi ed aiuto e sancisce l'avvio della coabitazione. Dopo un periodo di prova di circa 30 giorni, la coabitazione viene ufficializzata con la sottoscrizione di un apposito contratto di comodato.


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