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Attualità venerdì 04 novembre 2016 ore 09:30

Un organo pisano suona in Giordania

L'organo di Nicola Puccini installato nel Memoriale di Mosé (le foto sono una gentile concessione di Nicola Puccini)

Nel Memoriale di Mosè sul Monte Nebo, recentemente restaurato, è stato installato uno strumento realizzato dall'artigiano Nicola Puccini



AMMAN — Un po' di pisanità è sbarcata in Giordania con la riapertura del Memoriale di Mosè sul Monte Nebo, uno dei santuari e siti archeologici più importanti della della Terra Santa, inaugurato ad ottobre dopo anni di restauro. Nella basilica del quarto secolo ha trovato casa un organo a baule opera dell’artigiano pisano Nicola Puccini. Costruito nel suo laboratorio a Migliarino Pisano, lo strumento è stato in seguito inviato ad Amman e installato definitivamente nel santuario francescano, ma non prima di essere stato benedetto nella basilica pisana di San Piero a Grado.

Organaro di professione, gli strumenti realizzati da Nicola Puccini sono installati in case, chiese, oratori e santuari in ogni parte del globo. "Questa passione - racconta Puccini- mi è stata trasmessa dal vecchio parroco di Migliarino don Lido Batini. Ho fatto dieci anni di apprendistato in bottega prima di mettermi in proprio". Partendo dalla scuola olandese del 700, l'artigiano pisano cerca di fondere la tradizione toscana con quella nordica. Ma ogni organo ha la sua storia, una sua particolarità.

A quello installato nel Memoriale di Mosè Puccini ha dedicato quattro mesi di lavoro. "Si tratta di un organo a baule di piccole dimensioni -spiega- così concepito per non coprire gli stupendi mosaici presenti sul pavimento del santuario. Ogni organo è infatti studiato per il luogo in cui sarà installato, e quindi nel rispetto della tradizione e delle sonorità del posto. Ogni strumento deve essere un pezzo unico, un'opera d'arte".

Quello del Memoriale "E' costituito da 182 canne e tre registri più un effetto speciale denominato usignolo, che consiste in una canna rovesciata in una vaschetta di piombo nella quale si mette dell'acqua per riprodurre il verso di un uccellino. E' realizzato interamente in castagno con una tastiera da 54 note in ebano e bosso pisano".

Una volta costruito, l'organo è stato benedetto nella basilica di San Piero a Grado. "La storia -racconta l'artigiano- vuole che San Pietro sia arrivato in Italia  sbarcando a San Piero a Grado e quindi, così come San Pietro arrivò a Pisa dalla Terra Santa, da qua è partito l'organo diretto in Giordania". Alla cerimonia erano presenti il primate di Giordania, l'arcivescovo di Pisa e il parroco di San Piero a Grado. "Poi -continua- l'organo è partito per Terra Santa ed è stato fatto un primo concerto al College di Amman perché nel Memoriale non erano ancora terminati i lavori di restauro". Puccini ricorda quel momento: "C'erano molti musulmani e mentre lo strumento suonava c'era un silenzio rispettoso, è stato molto bello".

Un consiglio per chi aspira al mestiere di artigiano: "Servono tanta pazienza, coraggio e buona volontà - dice Puccini- Questo lavoro si fa nel modo giusto quando si vuole lasciare qualcosa di sé al mondo. Se non si ama l'arte, o se si vuole farlo per i soldi, meglio puntare a qualcos'altro. Come avveniva nelle antiche botteghe artigiane, ho un allievo. E' un ragazzo eccezionale che ama l'arte. La mia intenzione è quella di lasciargli, un giorno, la mia bottega".

La riapertura del Memoriale di Mosè si deve al frate archeologo Michele Piccirillo, che negli anni '70 ha avviato i lavori di recupero del santuario portando alla luce, durante alcuni scavi, la cappella del battistero con i suoi preziosi mosaici risalenti al VI secolo. Piccirillo è morto a Livorno il 26 ottobre 2008, all'età di 64 anni e riposa sul monte Nebo, vicino al santuario al quale ha dedicato anni di studio e lavoro.

Della riapertura del Memoriale hanno parlato anche Alfredo de Girolamo e Federico Catassi, autori di un blog sul tema pubblicato il 3 novembre su Qui News.

Linda Giuliani
© Riproduzione riservata


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