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Lavoro venerdì 20 giugno 2014 ore 16:30

"Quella di Rifondazione è concorrenza sleale"

Il direttore di ConfcommercioPisa Pieragnoli accusa la festa del partito. Sotto accusa anche il comune di Pisa che ha dato l'ok



MARINA DI PISA — Una volta arrivata l'ufficialità che dal 3 al 27 luglio si svolgerà la festa di Liberazione, quotidiano on line di rifondazione comunista, la Confcommercio pisana ha espresso il suo disappunto per il danno che si reca agli esercizi pubblici, in un mese dove Marina Di Pisa è piena di turisti. Secondo Federico Pieragnoli, direttore di Confcommercio Pisa, è un affronto e un danno inaccettabile :"E' uno scandalo assoluto, un'operazione di killeraggio confezionata contro ristoranti, pizzerie, bar, pubblici esercizi in genere. E' impensabile autorizzare una festa di partito, di fatto un presidio di somministrazione parallela e concorrente, ininterrottamente dal 3 al 27 luglio, nel pieno della stagione estiva. Che si tratti di una sleale operazione di somministrazione di alimenti e bevande, lo si evince facilmente anche dal manifesto della festa, dove sta scritto in perfetta evidenza: “tutte le sere, aperitivo, ristorante e bar con specialità di mare e di terra, a prezzi popolari”.

Per il direttore di Confcommercio Pisa: "Niente in contrario che questo o un altro partito cerchino fonti di finanziamento, ma è impensabile che ciò possa avvenire sulla pelle degli imprenditori regolari. Imprenditori già scorticati da continui aumenti di tasse, anche a livello locale, che dopo un lungo e faticoso anno di lavoro, aspettano l'estate per tirare finalmente un sospiro di sollievo e salvaguardare incassi e posti di lavoro. Imprenditori, che durante tutto l'inverno, rimangono comunque aperti, al servizio di clienti e cittadini”.


Sotto accusa l'amministrazione comunale: “Come si possa autorizzare un simile scempio, resta un mistero, anche alla luce della nostra posizione contraria, espressa formalmente in più di una occasione. Tutto ciò, tra l'altro, proprio nell'anno in cui l'amministrazione comunale ha approvato ingiustificati aumenti di suolo pubblico. Vista questa vergogna, in attesa di una revoca di una simile autorizzazione, lanceremo una proposta a tutti i pubblici esercizi del litorale pisano di non pagare la Cosap dovuta per l'anno 2014, perché un modo così irresponsabile di trattare gli imprenditori, i loro dipendenti e il loro lavoro, è davvero intollerabile”.


Ma le iniziative dell'associazione non si fermano qui: “Chiederemo ufficialmente a tutti gli organi di controllo comunali e provinciali, la verifica della sussistenza del rispetto delle condizioni igienico sanitarie necessarie, della regolarità contributiva del personale impiegato, dell'applicazione puntuale delle normative sulla sicurezza sui luoghi di lavoro”.
Anche lo scorso anno erano nate polemiche contro la festa di rifondazione, ma anche contro altre sagre o feste, su tutte quella del pesce, accusate di recare un danno economico nei confronti dei ristoranti del litorale.


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