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Attualità lunedì 22 gennaio 2024 ore 13:05

Megalodon, lo squale gigante studiato da Collareta

Un dente di megalodon

L'unico italiano tra i 26 ricercatori che hanno ridisegnato la forma dello squalo vissuto milioni di anni fa è un paleontologo dell'Università pisana



PISA — Il megalodon, specie estinta di squalo di enormi dimensioni vissuta circa 15-3,6 milioni di anni fa, inizia a prendere forma. Grazie a uno studio a cui ha preso parte anche il dottor Alberto Collareta, paleontologo del Dipartimento di Scienze della Terra dell'Università di Pisa, l'animale infatti sembra avesse una forma piuttosto diversa rispetto a quella teorizzata sino a oggi.

Lo studio, infatti, ha dimostrato come il gigantesco squalo fosse provvisto di un corpo più slanciato di quanto suggerito dagli studi precedenti. "Nei romanzi e nei film di fantascienza il megalodon è tipicamente rappresentato come uno squalo mostruoso e dalle proporzioni titaniche - ha commentato il dottor Collareta, tra l'altro unico italiano a far parte del team di 26 ricercatori - ciò non deve stupire: la taglia massima di questo squalo è oggi stimata intorno a 15-20 metri di lunghezza totale".

"Comprendere la biologia, l'evoluzione e l'estinzione del megalodon è importante alla luce dell’impatto significativo che deve aver avuto sull'ecologia e sull'evoluzione degli ecosistemi marini che hanno dato origine agli oceani moderni - ha aggiunto - tuttavia, la documentazione fossile è quasi essenzialmente rappresentata dai caratteristici enormi denti, mentre i reperti scheletrici sono estremamente rari".

La mancanza di scheletri completi, appunto, ha indotto gli studiosi a ricostruire l’aspetto di questo antico gigante dei mari modellandolo su quello dell’attuale squalo bianco. Ipotesi confutata proprio dal gruppo di ricerca, che ha da poco pubblicato un nuovo studio sulla prestigiosa rivista scientifica internazionale Palaeontologia Electronica.

Come detto, lo studio dimostra come il megalodon avesse una forma del corpo più slanciata rispetto a quella che caratterizza lo squalo bianco. “Questa deduzione deriva dalla revisione di un set incompleto di vertebre fossili appartenenti a un unico esemplare di megalodon scoperto in Belgio nell'Ottocento - ha concluso - la lunghezza totale del corpo di tale esemplare, se stimata sulla base del diametro delle vertebre dello squalo bianco, risulta molto minore della lunghezza della sola colonna vertebrale incompleta: una semplice osservazione che permette di capire come il megalodon non fosse meramente riconducibile a una versione più voluminosa del moderno grande squalo bianco".


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