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Politica venerdì 06 luglio 2018 ore 13:51

Pd e Diritti in Comune, "Buscemi si dimetta"

L'assessore alla cultura del Comune di Pisa Andrea Buscemi

Opposizioni all'attacco del neoassessore alla cultura. "Non dovrebbe sedere neppure in Consiglio", dice il Pd. "Indignazione" da parte della sinistra



PISA — “Buscemi non dovrebbe fare neppure il Consigliere. Non è accettabile che all’interno di un' Istituzione siano presenti persone che hanno subito un processo per reati persecutori (con condanna al risarcimento danni in sede civile alla vittima) anche se intervenuta la prescrizione del reato, a maggior ragione se questi reati riguardano la violenza sulle donne.” 

Questa la posizione espressa dal Gruppo Consiliare del Partito Democratico sulla vicenda della delega a Andrea Buscemi.“Non è questione di parte politica ma di rispetto delle istituzioni che dovrebbero essere il luogo di tutela e garanzia di tutti i cittadini e nel caso specifico delle donne vittima di violenza. La violenza sulle donne ha raggiunto in questi anni numeri che fanno rabbrividire, nella consapevolezza che molte donne che subiscono violenza non denunciano e sfuggono quindi alle statistiche. 

Come possiamo chiedere a una donna di denunciare se oltre al calvario che l’aspetta in Tribunale può trovarsi la stessa persona a rappresentare il proprio Comune? Come possiamo favorire una cultura del rispetto e della legalità se poi gli stessi carnefici vengono “premiati” e gli si affida la responsabilità della “cosa pubblica”? Non è una questione solo pisana ma di etica e credibilità di tutte le Istituzioni. 

Chiediamo quindi al Sindaco Conti come primo esponente dell’istituzione e come colui che ha il dovere/potere di individuare gli assessori di togliere tutti noi e l’intera città dall’imbarazzo. Sarebbe inoltre auspicabile una presa di coscienza da parte di Buscemi, che ripetiamo per le stesse ragioni non dovrebbe stare neppure in Consiglio Comunale, che porti alla presentazione delle sue dimissioni anche da Consigliere Comunale".

"Vogliamo le dimissioni di Andrea Buscemi, nominato dal Sindaco assessore alla cultura", dicono perentori i rappresentanti di Diritti in Comune:Una città in comune, Rifondazione Comunista, Possibile.


"Si tratta di una persona che ha evitato una condanna penale per stalking a causa della prescrizione del reato. Lo dimostra e lo conferma anche il fatto che è stato condannato al risarcimento dei danni e alle spese. Non solo, nel processo è emerso che Buscemi ha minacciato due testimoni per indurle a non testimoniare, tant'è che il giudice per le indagini preliminari ha stabilito il divieto di avvicinarle.

Siamo letteralmente indignate e indignati che si sia anche solo potuto pensare di candidarlo, figuriamoci addirittura sceglierlo come assessore!
Questa nomina indica che il nuovo Sindaco non ha la più pallida idea di cosa sia la violenza esercitata sulle donne attraverso mille comportamenti che ledono la loro libertà impedendo il diritto alla loro piena e pari cittadinanza. Non ha la più pallida idea di come tali comportamenti non siano casuali, dettati da stati emotivi incontrollati, ma siano logicamente conseguenti all'idea che, semplicemente, le donne siano persone di serie B e sia quindi normale esercitare violenza nei loro confronti, ai più diversi gradi. E' falso e inutile scandalizzarsi per coloro che vengono uccise dai loro compagni se non ci si scandalizza, non si sanziona e non si agisce per superare la cultura che sottende a questi atti, che è la stessa identica per la quale Andrea Buscemi si è reso protagonista di atti persecutori verso la sua ex compagna e di minacce verso le due testimoni.

Ancora: mantenere un assessorato alle pari opportunità in questo quadro è ipocrita se non addirittura insultante: si può pensare davvero di prendere in giro così tutta la cittadinanza e il sensibile mondo delle differenze?

Quello del Sindaco è un atto gravissimo e inaccettabile in sé, perché non si è curato del risultato di un processo penale, ma anche e soprattutto per la cultura profondamente maschilista che dimostra, che viene elevata ad atto politico fondamentale per il governo della città.

Non c'è molto da dire: Andrea Buscemi non può fare l'assessore. Noi faremo tutto quello che possiamo per impedirlo, raccogliendo la sollecitazione che sta arrivando da tantissime donne e tantissimi uomini della città."

"Un personaggio del genere sarebbe impresentabile come candidato a qualsiasi carica elettiva, figuriamoci come assessore comunale. Una cosa davvero indigesta ed offensiva per una città dalle tradizioni democratiche e da sempre dalla parte dei diritti e del rispetto per le donne, come Pisa. Michele Conti dimostri di essere il sindaco di tutta la città e raccolga la richiesta degli oltre 5mila cittadine e cittadini che hanno già firmato la petizione per richiedere la sostituzione in giunta di Buscemi. Questo, costituisce il peggiore inizio che potevamo immaginare della nuova guida dell’amministrazione comunale pisana".

Così Alessandra Nardini, consigliera regionale del Pd, sulla petizione che chiede al sindaco di Pisa di rimuovere Andrea Buscemi da assessore alla Cultura.


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