Cultura

​A spasso in 3D nell’antica Segesta

Un’applicazione progettata da ricercatori di Università e Scuola Normale simula una passeggiata fra gli scavi dell’antica agorà

Una passeggiata virtuale nell’agorà, fra gli scavi e le rovine dell’antica Segesta, per rivedere la città come si presentava agli occhi dei greci alla fine del II secolo avanti Cristo. Non è fantascienza, ma l’opportunità offerta da un’applicazione 3D sviluppata dai ricercatori dell’Università di Pisa e da quelli della Scuola Normale Superiore.

La diretta sinergia fra il laboratorio di disegno e restauro del Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere, il laboratorio di scienze dell’antichità e il Dreamslab della Normale, ha prodotto questa applicazione ufficialmente presentata alla quinta International Conference on Remote Sensing in Archaeology alla Duke University nel North Carolina.

Lo scavo dell’agorà di Segesta, diretto dal professor della Normale Carmine Ampolo e dalla professoressa dell’Università Maria Cecilia Parra, vede ogni anno la partecipazione di archeologi e studenti delle due strutture e rappresenta un campo di studi ideale per la sperimentazione delle nuove tecniche di rilievo e documentazione 3D. Grazie all'integrazione di occhiali 3D e leap sensor l’applicazione consente di interagire con modelli e ricostruzioni nell’ambiente virtuale immersivo all'interno del Cave Automatic Virtual Environment al Dreamslab, diretto dal professor Vincenzo Barone. In particolare è possibile camminare all'interno della ricostruzione dell’antica agorà, visualizzare i singoli strati scavati estrapolando i principali oggetti rinvenuti e analizzare i relativi metadata esclusivamente con semplici gestures delle mani, che attivano un'interfaccia naturale all'interno dell'ambiente virtuale senza l'ausilio di ulteriori dispositivi indossabili.

I ricercatori e archeologi che hanno progettato e realizzato l’app sono Emanuele Taccola del Ladire, Riccardo Olivito dell’Lsa, Niccolò Albertini e Daniele Licari del Dreamslab.