Cronaca

Spesa minima 50 euro, esposto contro l'ordinanza

E' stato presentato da quattro avvocati, che chiedono al Prefetto di annullare l'ordinanza firmata dal sindaco Thomas D'Addona

Il sindaco Thomas D'Addona

Gli avvocati pisani Andrea Callaioli e Gianna Borghesi, assieme ai colleghi Alessio Tognoni di Cascina e Anna Brambilla di Milano, hanno presentato un esposto al Prefetto di Pisa chiedendo l'annullamento dell'ordinanza firmata dal sindaco Thomas D'Addona, con la quale impone ai sui cittadini di effettuare spese superiori a 50 euro

Per la precisione: 50 euro nei supermercati, 20 euro nei negozi di paese, minimo due pacchetti di sigarette e 5 euro per comprare il pane. Per spese inferiori è necessaria l'autorizzazione della Polizia Municipale e per i trasgressori era prevista una multa di 500 euro, poi eliminata dal primo cittadino.

Numerose le contestazioni avanzate dai quattro avvocati. In primo luogo, a loro giudizio i numeri dell'emergenza Covid nel territorio di Crespina Lorenzana non giustificherebbero un'ordinanza contingibile e urgente, con misure ulteriormente restrittive rispetto a quelle già disposte ai livelli nazionale e regionale, peraltro sconsigliate dal Ministero dell'Interno. In secondo luogo, per gli avvocati l'ordinanza contiene misure discriminatorie, in particolare nei confronti delle persone anziane e sole e delle famiglie con basso reddito. 

"E non basta - aggiungono, rilevando vari aspetti di incostituzionalità, oltre che di "illogicità", nell'ordinanza -. L'ordinanza del sindaco di Crespina viola la riservatezza in base ai dati raccolti in materia di spostamenti delle persone e di tipologia di acquisti nonché delle somme utilizzate per gli acquisti stessi".

E in merito alla presa di posizione del Pd locale, aggiunge l'avvocato Callaioli, "che sostiene la natura di raccomandazione dell'ordinanza stessa, rilevo che nel nostro sistema giudiziario non esiste il potere per un Sindaco di emanare ordinanze non coercitive".