Attualità

"Né a Coltano né altrove"

Comitati, movimenti e forze politiche hanno preso parte al presidio contro la realizzazione della nuova base militare

"No alla base né a Coltano né altrove". Con questo slogan oltre 200 persone tra comitati, movimenti e forze politiche si sono date appuntamento davanti alla Caserma Baldissera a Firenze per esprimere la loro contrarietà al progetto per la realizzazione della nuova base militare.

Proprio nel capoluogo toscano oggi si svolgerà una riunione con tutti gli enti interessati, vertici militari, Regione Toscana, Comune di Pisa ed Ente Parco, cui farà seguito un incontro fra il sindaco di Pisa Michele Conti e il ministro della Difesa Lorenzo Guerini.

In una nota, il Movimento no Base mette nero su bianco le richieste dei partecipanti al presidio: "L'immediato ritiro del decreto Draghi e l'utilizzo dei 190 milioni di euro previsti tramite le procedure di semplifcazione del Pnrr per dare una risposta alle vere priorità sociali della nostra regione: lavoro, tutela del territorio, contrasto alla violenza di genere, emergenza abitativa, scuola e sanità. Priorità  -sottolinea il Movimento- che richiedono urgentemente investimenti cospicui, considerati gli impatti sociali ed economici della pandemia e la questione del dissesto idrogeologico aggravato dal cambiamento climatico".

L'asse tra Firenze e Pisa contro la base si rafforza e oggi  i consiglieri comunali fiorentini Dmitrij Palagi e Antonella Bundu di Sinistra Progetto Comune hanno manifestato al fianco del consigliere comunale di Pisa - Diritti in Comune, Ciccio Auletta.

Sui 73 ettari all'interno del Parco di Migliarino San Rossore Massaciuccoli, la struttura dovrebbe ospitare i carabinieri del Gruppo di Intervento Speciale (Gis), il 1° Reggimento Paracadutisti “Tuscania” ed il Centro Cinofili dell'Arma.

Nei giorni scorsi il sottosegretario Rossano Sasso, rispondendo ad una interrogazione alla Camera ha definito "strategica" la scelta del luogo per operare in caso di emergenza, in quanto vicina all'aeroporto di Pisa dove ha sede la 46a Brigata Aerea. In quanto ai costi dell'operazione, Sasso ha parlato di circa 190 milioni di euro, finanziati non con il Pnrr ma con il Fondo per lo sviluppo e la coesione sociale. Riguardo all'iter, il sottosegretario ha annunciato che gli enti locali verranno coinvolti, potendo presentare osservazioni e migliorie in sede di Conferenza dei servizi.

Un Dpcm firmato dal presidente del consiglio Mario Draghi, snellisce le procedure per realizzare la base ma il progetto, la cui esecuzione sarà affidata a un commissario straordinario, sarà comunque sottoposto alla Valutazione di impatto ambientale.

Intanto il Consiglio regionale toscano ha approvato all’unanimità una mozione del Movimento 5 Stelle che chiede alla Giunta regionale di ricostruire l’iter autorizzativo che ha portato all’individuazione dell’area di Coltano, in prossimità della zona Parco di Migliarino San Rossore, per la costruzione della struttura ad uso militare. L’atto, si legge in una nota del Movimento 5 stelle, impegna inoltre la Regione Toscana "A procedere ad un immediato confronto con il Governo, in particolare con il Ministero della Difesa e con le autorità militari, per la rinegoziazione della localizzazione dell’opera". 

“Esprimiamo soddisfazione per questo impegno condiviso -commenta Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle in Regione Toscana - che chiede alla Regione di schierarsi in modo inequivocabile dalla parte del suo Parco, per proteggerlo da opere che consumerebbero ettari di nuovo suolo ad altissimo valore in un’area vocata alla tutela della biodiversità".

“Pur riconoscendo il ruolo e l’importanza delle funzioni dell'Arma - aggiunge Galletti - riteniamo che le strutture per sopperire alle necessità dei carabinieri del Gis, del Tuscania e del nucleo cinofili insieme al neo costituito reparto di tutela della biodiversità possano trovare spazio in aree militari già attive o immobili attualmente abbandonati o in disuso, e che sono molti in quella zona. Va ripensata nel suo complesso la distribuzione del personale militare rinnovando le strutture in cui sono ospitati, ma in una logica più condivisa e razionale".