Politica

"Per la cultura pisana solo 150mila euro"

Critiche dai gruppi di opposizione all'amministrazione e all'assessore Magnani, che in commissione ha incontrato gli operatori del settore

La riunione della commissione cultura

"150mila euro. Sono queste le sole e uniche risorse che la Giunta Conti metterà a disposizione per tutto il 2020 a sostegno dei lavoratori e delle lavoratrici dello spettacolo e della cultura - scrivono i consiglieri di opposizione Olivia Picchi, Ciccio Auletta e Gabriele Amore di Pd, Diritti in Comune e M5s -, nonché per aiutare tutte le associazioni culturali e le aziende che lavorano nel settore della cultura e dello spettacolo a fronte della emergenza sociale ed economica determinata dalla diffusione del Covid-19".

La cifra è stata resa nota nei giorni dall'assessore comunale alla cultura, Pierpaolo Magnani, chiamato dalle opposizioni a riferire in commissione di fronte ai rappresentanti del settore culturale. Le critiche dei gruppi di minoranza si aggiungono a quelle già espresse dai sindacati per quanto riguarda Fondazione Teatro Verdi di Pisa e biblioteca comunale Sms.

"Siamo davanti ad un piano della destra non per rilanciare ma per chiudere definitivamente la cultura nella nostra città - commentano ancora Picchi, Auletta e Amore - con politiche di disinvestimento e disinteresse totale per un settore strategico, che vede impiegati oltre 150 dipendenti, e che fra fornitori, finanziamenti, utilizzo delle strutture ricettive e ristoranti porta all’economia cittadina 1,2 milioni di euro annui che quadruplicano se consideriamo anche l’indotto indiretto. Un settore in ginocchio a causa della pandemia ma pronto a fare la sua parte che si è sentito rispondere dall’assessore che lui non può fare nulla, attribuendo colpe agli uffici e al Sindaco che non gli permettono di lavorare. Siamo al paradosso per cui non si investono risorse straordinarie ma si riducono quelle ordinarie, arrivando persino a cancellare il bando per le attività culturali promosse dalle associazioni!"

"In questi due anni abbiamo a più riprese denunciato l’assenza di qualsiasi politica culturale della destra - concludono i tre consiglieri di minoranza -, ma qui siamo a qualcosa di ben più grave che avrà ricadute pesantissime su lavoratori, lavoratrici, associazioni, imprese e tutta la cittadinanza. Senza cultura una città si spegne, senza cultura una comunità non ha futuro. Ma tutto questo non solo non interessa alla Giunta Conti: non c’è nessuna visione e strategia, e per questo rilanciamo la richiesta che viene da tutto questo comparto di aprire subito un tavolo istituzionale pubblico e partecipato per invertire la rotta. Importanti spazi aperti della città, che oggi sarebbe indispensabile riutilizzare viste le norme sul distanziamento, non vengono neanche presi in considerazione e lasciati nell'abbandono, ma anche per il litorale siamo al vuoto più totale. Le periferie totalmente dimenticate e così anche il sostegno ai circoli che in tanti di questi quartieri sono rimasti gli unici luoghi di aggregazione".