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Aggressioni al Santa Chiara, si muove l'Ausl

Ennesimo episodio di violenza in ospedale: la direzione accresce ulteriormente i sistemi di prevenzione e contrasto delle aggressioni al personale

L'ingresso all'ospedale Santa Chiara

Dopo l'omicidio della dottoressa Barbara Capovani, una nuova aggressione a un medico del servizio psichiatrico dell'ospedale Santa Chiara ha portato la direzione dell'Azienda Usl Toscana nord ovest ad adottare ulteriori misure per la sicurezza del personale.

"La nuova aggressione ci riporta con ansia ai giorni terribili dell’omicidio di Barbara Capovani - hanno scritto dall'Ausl - nell’esprimere vicinanza a tutti gli operatori della psichiatria e, in particolare, alla dottoressa che due giorni fa, purtroppo, si è trovata nuovamente a fare i conti con la violenza, la direzione della ASL Toscana nord ovest sottolinea che alcuni provvedimenti sono già stati presi in accordo con l’Azienda ospedaliero universitaria pisana, che ospita la Spdc".

"Per garantire maggiore sicurezza, sono state infatti apportate alcune migliorie strutturali ed è in via di sostituzione la porta di ingresso al reparto - hanno specificato - è stata inoltre facilitata la modalità di attivazione della pattuglia di vigilanza, i cui controlli sono stati rafforzati. Oltre ad aver aumentato la presenza all’interno dell’area ospedaliera, a ogni cambio turno la pattuglia garantisce infatti la sua presenza a tutela degli operatori che si recano agli spogliatoi o ai propri autoveicoli".

Inoltre, con una delibera della direzione aziendale è stato potenziato anche il gruppo aziendale costituito nel 2017 per la prevenzione e la gestione di atti di violenza nei confronti degli operatori. "Ogni mese i componenti del gruppo analizzano i dati relativi agli eventi segnalati nel mese precedente - hanno spiegato dalla direzione - e contestualmente vengono valutate nuove azioni di miglioramento che possano garantire al personale maggiore sicurezza".

"Purtroppo le aggressioni nei confronti del personale sanitario sono in continuo aumento - hanno concluso - per contenere il fenomeno, oltre alle diverse misure strutturali e organizzative, l'Ausl ha aumentato anche la formazione del personale attraverso corsi modulati in base all’attività svolta".