Politica

Piazza della Pera, "A rischio la socialità"

Il Comune rinnova l'ordinanza di Agosto sulla sicurezza e Sinistra Italiana sottolinea l'impegno per poter vivere liberamente gli spazi pubblici

"È fastidioso dover tornare così spesso sul tema degli spazi legato alla vita giovanile all’interno della nostra città. La storia e la strada che ha scelto di percorrere questa Giunta è ben chiara fin dall’inizio". Inizia così Andrea Aretini, segretario cittadino Sinistra Italiana Pisa, nel ripercorrere la posizione dell'amministrazione comunale e i valori da difendere. 

"Dal 2018 a oggi abbiamo assistito alle ordinanze più variegate, i tentativi maldestri di risolvere un problema di cui non si è mai individuato veramente il nodo - ha aggiunto - la natura della destra nelle città in cui si candida ad amministrare è uguale ovunque: securitaria, nemica della socialità e amica del profitto. Nulla di diverso accade a Pisa".

Poi il 10 Agosto scorso, Edoardo Ziello, deputato della Lega eletto nel collegio uninominale di Pisa, ha presenziato a un incontro con alcuni commercianti di piazza della Pera. "Poco dopo quell’incontro - ha proseguito Aretini - in cui si denunciava un problema apparentemente enorme legato alla sicurezza. A quel punto, il sindaco ha firmato un’ordinanza con la quale vieta l’asporto delle bevande alcoliche, ma alcuni giorni dopo i residenti e le residenti del quartiere fanno un comunicato, in cui svelano il mistero: non c’è alcun problema o nessuna emergenza legata alla sicurezza nella piazza, bensì delle beghe tra commercianti".

"Alcune settimane fa è arrivata una risposta molto netta da parte delle ragazze e dei ragazzi che vivono piazza della Pera ogni settimana - ha concluso - noi vogliamo sostenere quel messaggio, batterci contro l’ennesimo tentativo di danneggiare ulteriormente la socialità di chi vive Pisa. Occuparsi delle giovani e dei giovani di questa città significa anche preoccuparsi di rendere migliore la loro esperienza di socialità, di prendersene cura e favorire l’incontro. Significa ascoltare i bisogni di quella generazione e non criminalizzarli per ordinanza. Noi vogliamo una città diversa, aperta e inclusiva".