"Dopo 24 anni si riapre oggi una prospettiva tranviaria per la città. Non possiamo che esserne contenti e considerarla anche come una vittoria di chi come noi ha sempre sostenuto che solo con un servizio tranviario è possibile ridurre drasticamente il numero di auto in circolazione in città e nell’Area Vasta" scrivono dall'associazione "La città ecologica" sul pprogetto di tramvia Stazione-Cisanello, presentato nei giorni scorsi dal Comune di Pisa al Ministero delle infrastrutture e trasporti dopo il finanziamento perso negli anni '90 per la cosiddetta "circolare dei lungarni" collegata alla ferrovia.
Ma, detto questo, per l'associazione ecologista il progetto è da rivedere, considerati i "molti limiti che abbiamo da tempo evidenziato trovando però l’Amministrazione Comunale sorda ed indisponibile a qualsiasi confronto". In particolare, da "La città ecologica" giudicano "errato non inquadrare la linea proposta in un quadro più ampio e di più lungo periodo, quindi non inquadrarla come solo la prima di una rete di linee tranviarie cittadine e di Area Vasta. Quindi in un’ottica di Area Vasta occorreva proporre collegamenti ferrotranviari, usando le linee ferroviarie esistenti e/o potenziate, con Livorno, Cascina-Pontedera, Collesalvetti, Lucca, Viareggio, attraverso la tecnologia del Tram-Treno".
In sostanza, il percorso della linea di progetto Stazione-Cisanello non è in grado, a parere de "La città ecologica" di rispondere pienamente ai bisogni di mobilità dei cittadini avendo uno sviluppo troppo esterno al centro storico, l’area cittadina origine/destinazione della maggior numero degli spostamenti.
"L’ostinazione nel non aver voluto neanche prendere in considerazione il passaggio di questa prima linea dai lungarni è incomprensibile - concludono dall'associazione -. È indispensabile avviare da subito lo studio di fattibilità di una derivazione della Linea per la quale si chiede il finanziamento che, attraversando i Lungarni, torni alla Stazione Centrale. Le opzioni appena dette, come pure l’adozione di un Pums dell’intera Area Funzionale Urbana di Pisa e non del solo comune, avrebbero secondo noi dato più forza alla richiesta dei finanziamenti al Mit. Molti limiti quindi. Ora però non è il momento di recriminare. È il momento di “tifare” per il progetto presentato e auspicare che si possa finalmente iniziare a percorrere anche a Pisa la strada del Tram. In questi anni il Mit ha spesso imposto prescrizioni migliorative ai progetti dei Comuni prima di approvarli. Speriamo sia il nostro caso".