Cronaca

Blitz in aula, identificati 20 sospettati

La Procura è al lavoro per ricostruire l'accaduto e verificare le ipotesi di reato: dall'interruzione di servizio pubblico alle lesioni personali

A seguito dell'irruzione durante una lezione tenuta al Polo Piagge dal professor Rino Casella, che si è poi recato anche in ospedale, una ventina di giovani sarebbero già stati identificati dalla Digos. Gli agenti sono infatti impegnati nella ricostruzione di quanto accaduto e nella ricerca dei presunti responsabili dell'aggressione, anche attraverso i tanti video circolati sui social.

Il fatto, seppur abbia scatenato un'enorme reazione, anche su scala nazionale, dev'essere infatti ancora ben chiarito. Quel che è certo è che un gruppetto di attivisti, durante l'ora della lezione, si è introdotto nell'aula sventolando le bandiere della Palestina e esprimendo solidarietà al popolo palestinese.

E, ancora, di acclarato c'è che, come detto, dopo quanto accaduto il docente si è recato al pronto soccorso, ricevendo una prognosi di sette giorni. Anche per questo, oltre all'ipotesi di interruzione di servizio pubblico, la Procura indaga anche sui reati di lesioni personali e diffamazione, in relazione agli slogan e ai toni usati durante il blitz.

Nel frattempo, dopo che l'Ateneo ha diramato una brevissima nota nella giornata di ieri, mercoledì 17 Settembre, il rettore Riccardo Zucchi è tornato sulla questione. Questi, infatti, ha rilasciato un'intervista a La Stampa, ma ha chiesto una rettifica per quanto riguarda il titolo, che recita "Intervista a Riccardo Zucchi. Professore troppo vicino a Israele. Non denuncerò gli autori del blitz".

"Il titolo è scorretto e fuorviante, in particolare nella sua seconda riga quando dice che non denuncerò gli autori del blitz - ha spiegato - la domanda posta dal giornalista e correttamente riportata nel testo, era formulata al passato. La mia risposta è stata negativa, in quanto la denuncia relativa all’aggressione è stata presentata, correttamente dal punto di vista formale, dal professor Casella stesso. Ovviamente, se fosse esercitata l’azione penale e la stessa si concretizzasse, l’Ateneo sarà chiamato a valutare una eventuale costituzione di parte civile. Questa non è una circostanza che possiamo decidere in questo momento, e peraltro nell’intervista niente mi è stato chiesto su eventuali atti futuri".