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"Coronavirus nelle carceri, urgente fare tamponi"

Si moltiplicano gli appelli, a seguito della notizia di alcuni contagi fra gli agenti di polizia penitenziaria del carcere "Don Bosco" di Pisa

Alcuni sindacati e vari partiti politici si uniscono nell'invocare controlli sanitari approfonditi nei penitenziari, alla luce di alcuni casi di positività al coronavirus emersi fra gli agenti di polizia penitenziaria in servizio nella casa circondariale "Don Bosco" di Pisa. (Nel carcere Don Bosco cinque positivi al Covid-19).

Diritti in Comune ricorda che al Don Bosco si trovano recluse circa 250 persone e che nessun provvedimento è stato preso per ridurre il sovraffollamento e che adesso, a questo annoso problema,  si somma, "drammaticamente, quello della sicurezza sui luoghi di lavoro".

Già nei giorni scorsi il Provveditore dell'amministrazione penitenziaria, dottor Gianfranco De Gesu, ha chiesto al Presidente della Giunta regionale toscana, Enrico Rossi, di procedere ad uno screening di massa, prioritariamente rivolto al personale penitenziario ed ai detenuti nelle carceri toscane, soprattutto per individuare i soggetti positivi asintomatici. Un appello al quale si aggiunge oggi la Fns-Cisl.

Così il segretario regionale Paolo Rauccio: "La situazione che potrebbe determinarsi da un espandersi della situazione epidemica all'interno dei penitenziari avrebbe effetti devastanti, data la ristrettezza degli spazi, l'impossibilità di organizzare ambienti per mettere in quarantena i contagiati. Gli effetti che questo produrrebbe dovendo trasportare detenuti negli ospedali già colmi di ammalati - e con l'ulteriore difficoltà di organizzare il piantonamento dei detenuti con poliziotti negli stessi nosocomi - determinerebbe il caos totale. A questo si aggiunga la situazione del personale che oggi ha difficoltà ad avere con regolarità la distribuzione di mascherine, guanti ed altri presidi sanitari di protezione, situazione che è motivo dei vari casi già registrati in regione e sui quali chiediamo tutele all'Amministrazione da tempo".

Il consigliere regionale Paolo Marcheschi (Fdi), citando il caso "Don Bosco", chiede invece uno screening che coinvolga il solo personale di polizia penitenziaria, come già richiesto dal Sappe. Una richiesta alla quale si aggiunge anche Elisa Montemagni, capogruppo in consiglio regionale della Lega.