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"Atto vile solo a causa del colore della pelle"

A parlare è il segretario della Cisl Dario Campera, che interviene sul caso dell'aggressione a Ibrahima Dieng, avvenuta nei giorni scorsi a Pisa

Dario Campera

Nostra intervista a Dario Campera, segretario Cisl di Pisa e provincia, in merito all’episodio di violenza, avvenuto alcuni giorni fa, nei confronti di Ibrahima Diengpresidente dell'Unità migranti di Pisa.

Dario, cosa ne pensa di ciò che è accaduto al signor Ibrahima Dieng?

"È stato un atto vile, fatto ad una persona che da tantissimi anni vive e lavora a Pisa, solamente per il colore della pelle. Sono convinto che alla base di questo increscioso episodio ci sia un sostrato di ignoranza culturale. Purtroppo, non è un episodio isolato, perché anche nella nostra città, che è abbastanza piccola, soprattutto nella zona vicino alla stazione, il numero degli immigrati è notevole e quindi a volte ci sono delle incomprensioni, degli scontri per usi e costumi diversi degli immigrati e dei residenti e ciò può portare anche a fenomeni di razzismo".

Secondo lei esiste la possibilità di gestire con coerenza questi strappi che si creano nel tessuto della nostra comunità?

"Penso di sì, le persone civili, dovrebbero cercare di far ragionare coloro che si comportano in maniera incivile nei confronti di altre persone solamente perché sono diverse. Quindi, dovremmo adoperarci un po’ tutti per evitare che gli strappi siano troppo evidenti e noi come sindacato dobbiamo cercare di usare tutti gli strumenti che abbiamo per evitare che episodi come questo succedano di nuovo".

Quindi, gli strumenti della Cisl quali sono?

"Lo strumento principale che abbiamo è la nostra associazione Oltre le frontiere, che opera sul territorio pisano per aiutare gli immigrati a integrarsi sempre di più e in particolar modo la fascia di immigrazione legata al mondo del lavoro. Poi abbiamo costituito insieme ad altre realtà e alle parrocchie di San Martino e San Marco a Pisa, un patto di comunità per accogliere questi immigrati".

Dato questo episodio, che, come abbiamo appurato, non è isolato, possiamo ambire a poter gestire il fenomeno migratorio in un modo efficace o ciò resta una chimera?

"Il fenomeno dell’emigrazione spesso è legato a motivi politici e bellici che inducono le persone a fuggire dal proprio paese d’origine e trasformarsi in migranti, ciò crea uno squilibrio sul fronte dell’integrazione e porta ad episodi come quello di cui stiamo discutendo.

Per riportare il giusto equilibrio sul territorio, l’amministrazione locale deve impegnarsi in modo opportuno, ma si devono adoperare anche tutti i soggetti legati al sociale, come appunto le organizzazioni sindacali, che cercano di dare un aiuto a queste persone immigrate che spesso scappano dalla fame, dalla violenza e dalla miseria sperando di trovare un mondo migliore dove potersi stabilire.

Un altro aspetto molto importante, per arrivare a gestire in modo corretto l’immigrazione, è quello legato al rischio che una buona parte di migranti possa finire nella trappola della delinquenza, quindi, per non far succedere ciò, dobbiamo riuscire ad inserire, chiunque arrivi e scelga di stabilirsi qui, in una filiera che va dall'integrazione da un punto di vista scolastico e culturale fino all’integrazione lavorativa".