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Attualità giovedì 11 luglio 2024 ore 19:30

Offese razziste e minacce a Ibrahima Dieng

Ibrahima Dieng

Mentre si trovava in bicicletta col figlio, è stato fermato e aggredito da un uomo con una spranga. La condanna dell'assessora regionale Nardini



PISA — Una lite per la viabilità che, presto, si è trasformata in una vera e propria aggressione razzista. La storia, raccontata da Ibrahima Dieng, storico lavoratore della Papini sul Lungarno e presidente dell'Unità migranti di Pisa, è avvenuta in via di Putignano: l'uomo, in bicicletta con i figli, è stato avvicinato da un uomo in macchina, che lo ha rimproverato prima e offeso poi, brandendo addirittura una spranga.

Un episodio grave, sul quale è intervenuta anche l'assessora regionale Alessandra Nardini. "Sono profondamente turbata da questa notizia, è un fatto che oltraggia la coscienza civile della città, di fronte al quale le forze politiche e le istituzioni si devono pronunciare con nettezza - ha commentato - a Dieng voglio esprimere la mia solidarietà e quella della Regione. In Toscana non c'è spazio per il razzismo, è un veleno che combatteremo sempre, senza risparmiarci, ma non si possono sottovalutare episodi come questo, frutto anche di uno sdoganamento culturale e politico delle peggiori pulsioni".

"Ibrahima ha giustamente dichiarato che questa non è la sua Pisa - hanno detto i consiglieri comunali de La Città delle Persone, ovvero Paolo Martinelli, Gianluca Gionfriddo ed Emilia Lacroce - una Pisa dove i razzisti si sentono liberi di aggredire e di insultare non è nemmeno la nostra. È un fatto indegno e incompatibile con la storia della città. Tutte le istituzioni e le forze politiche, unite, devono condannare l'accaduto. Al nostro concittadino Ibrahima mandiamo il nostro abbraccio più stretto ed esprimiamo solidarietà e vicinanza. Pisa non è così".

"Quando si arriva a far cadere dalla bicicletta un uomo, dichiarando di odiarlo per il colore della pelle, quando ci si arma di bastone per cacciare una presenza considerata indesiderata, si dimostra di aver scavato l’ennesimo solco - hanno scritto da Rifondazione Comunista il segretario nazionale Maurizio Acerbo, il responsabile immigrazione Stefano Galieni e Alessandro Favilli, segretario regionale - quanto accaduto al nostro compagno è figlio di decenni di xenofobia covata in cui chi arrivava in Italia non aveva diritti. Ibrahima non ha taciuto ed ha giustamente denunciato l’aggressione, mentre cittadine e cittadini pisani che lo conoscono sono intervenuti in sua difesa. Ha fatto bene il nostro consigliere comunale Ciccio Auletta a chiedere che Ibrahima possa portare la sua testimonianza in Consiglio comunale".


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