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mercoledì 13 novembre 2024

TURBATIVE — il Blog di Franco Bonciani

Franco Bonciani

Franco Bonciani, fiorentino, tecnico, docente e dirigente sportivo, gestore di impianti natatori. Con uno sguardo attento e scanzonato su quello che gli succede attorno

Volo Firenze-Barcellona, storia assurda di 12 valigie scomparse

di Franco Bonciani - lunedì 22 maggio 2023 ore 19:05

Luogo di ritrovo e partenza: 16 maggio 2023, Firenze, aeroporto Vespucci, ore 12.15, volo alle 13.45. Destinazione: Barcellona.

Passeggeri, oltre al sottoscritto ed un altro adulto tecnico di nuoto, una rappresentativa di cinque nuotatrici e cinque nuotatori, in età fra sedici e venti anni, per partecipare ad un importante Trofeo di Nuoto Internazionale, il Ciutat de Barcelona, il 17 e 18 maggio.

Il biglietto aereo acquistato tramite una buona agenzia di viaggi prevede volo Vueling andata e ritorno con il bagaglio fino a 25 chili in stiva (beh, tanta roba), check-in già fatto da giorni, carta d’imbarco stampata e consegnata a tutti i componenti del gruppo appena arrivati.

Ognuno di noi ha un trolley, ci facciamo la fila al check-in per consegnare il bagaglio. I totem, cinque o sei, per fare direttamente l’imbarco dei bagagli, ad eccezione dei due di Airfrance, non sono in funzione. Chissà perché, chissà quanto sono costati e da quanto sono lì.

Procede tutto liscio, andiamo al gate, nessuno ci segnala problemi: c’è vento ma il volo partirà, e in fondo si tratta di un diretto senza cambi, normalmente evito di mandare i bagagli in stiva (da Firenze non l’ho mai fatto), ma cosa potrà mai succedere. E invece…

Il volo va bene, ha un po’ di ritardo ma ci può stare, a Barcelona El Prat andiamo al nastro 3 per aspettare i bagagli, ho fissato un pullman per andare all’albergo.

Passano i minuti, sul monitor è annunciato “Firenze”, ma sul nastro non compare nulla. Dopo 50 minuti di attesa il nastro parte, ma i bagagli sono quelli provenienti da Bilbao, i nostri non ci sono.

L’autista del pullman intanto freme, deve partire presto, noi non abbiamo notizie.

Finalmente compare un’addetta dell’aeroporto che ci consegna un foglio, farfuglia velocemente qualcosa, ci dice che i nostri bagagli non sono arrivati (Madrid, le sento dire) e che dobbiamo iniziare una procedura di denuncia smarrimento inquadrando il QR Code che rimanda al sito di Vueling… Non la prendo benissimo ma mi pare ci sia poco da fare. Andiamo sul pullman, spiego ai ragazzi la situazione, mi faccio dare le loro ricevute del bagaglio, durante il tragitto in pullman compilo il modulo online fornendo dati, compreso l’indirizzo dell’albergo: confido che la compagnia rintraccerà i trolley e ce li farà avere, nei bagagli di alcuni atleti ci sono oggetti importanti, soprattutto i costosissimi costumi da gara, irrinunciabili per gare di alto livello.

Raggiungiamo l’albergo, dove pensavo avremmo lasciato il bagaglio per poi andare subito in piscina per una nuotata di scioglimento, ma il bagaglio non ce l'abbiamo.

Il mio umore non è dei migliori, comunque andiamo in vasca. Trovo Claudio Rossetto, Marco Pedoja e Cesare Casella, allenatori della nazionale, gli racconto della disavventura, sono dispiaciuti e partecipi, io sono molto preoccupato per le tre ragazze senza costume.

Aggiorno compulsivamente la denuncia di smarrimento sperando in novità, senza esito.

Intanto, usciti dalla piscina, compro spazzolini e dentifricio per tutti, almeno questo...

Il clima nella squadra intanto è parecchio positivo, certo che la questione bagagli pesa, specie per le ragazze, ma siamo gagliardi e sportivi, e alle disavventure si reagisce alla grande.

Nulla di nuovo nemmeno la mattina dopo. Aggiorno ancora più volte la app, niente, pare che la compagnia aerea si riservi di dare notizie entro 72 ore

Intanto trovo, in prestito, i costumi per le ragazze: i tecnici della nazionale collaborano, in particolare Cesare Casella, e grazie alla disponibilità di Lisa Angiolini, Martina Carraro ed Arianna Castiglioni, le nostre tre ragazze rimaste prive del prezioso strumento tecnico possono gareggiare in condizioni accettabili. Nazionale Italiana di nuoto batte Vueling 10 a 0.

Ma dei bagagli, ancora, non sappiamo nulla, ed a fine gare del pomeriggio compro per la squadra nei paraggi della piscina un cambio di biancheria intima, magliette, mutande e calzini per tutti, almeno siamo puliti…

Il giorno dopo, e siamo a giovedì, visto che non è ragionevole sperare di farsi consegnare i bagagli a Barcellona, inserisco nella denuncia l’opzione di farmeli mandare a casa ma da Vueling tutto tace.

Chiamo l’agenzia, che mi suggerisce di telefonare al “Lost&Found” (si chiama così, in inglese fa più figo) dell'aeroporto di Peretola: rispondono solo in due fasce orarie, provo per un’ora durante quella dalle 15 alle 16, telefono trenta volte allo 0553061302, per trenta volte il risponditore automatico mi riattacca.

Le imprecazioni aumentano. Richiamo l’agenzia, mi consigliano di andare direttamente al Lost&Found al ritorno, oramai è questione di poche ore.

E nulla, alle 20.55 di giovedì 18 decolliamo da Barcellona, arriviamo con un po’ di anticipo a Firenze. Nel mentre ho avvisato le famiglie dei ragazzi di aspettarmi agli arrivi, che prima vado ad informarmi sui bagagli, hai visto mai…

Mi metto in coda davanti al Lost&Found, ho un signore davanti a me, un’addetta dall’altra parte della vetrata che, senza dimostrare, diciamo, troppo entusiasmo, ci parlotta, la vetrata impedisce che il signore che mi precede ascolti chiaramente quello che gli viene detto, vanno per le lunghe.

Dopo un po’ sbuca un altro addetto, spilla dell’Inter bene in mostra sulla divisa di servizio, mi allunga un modulo da riempire. Inizio a raccontargli la storia, mi riprende il modulo e mi dice: “Guardi che i vostri bagagli sono sicuramente qui, non sono mai partiti, ma non ve li posso consegnare. Dovete ritornare!

“Cosaaa? Qui c’è gente che deve tornare a casa, vivono anche lontano da Firenze, a Livorno, ad Arezzo, a Viareggio!”

“Niente, dovete ritornare, stasera non è possibile. Da domattina anche alle 8.30 ve li consegnano”. Non ci prova nemmeno.

Poco personale? Poca voglia di lavorare? Come minimo, pessima organizzazione del servizio.

Non posso discutere come vorrei se fossi solo, mi aspettano ragazzi (un paio la mattina dopo devono partire presto per un’altra gara in Sardegna) e genitori. Vado da loro, e con imbarazzo racconto la conversazione avuta, un po’ mi vergogno…

La mattina dopo, abito vicino all'aeroporto, sono a ritirare due bagagli. Il tagliando con il codice numerico e quello a barre conta il giusto, non so come sia organizzato il magazzino (consiglierei un corso da magazziniere per tutti gli addetti, roba semplice) ma determinante diventa la descrizione del colore e del tipo di materiale: se hai un trolley scuro come tanti ti può capitare di perdere tre ore per ritrovarlo, come è successo il giorno dopo al tecnico che è stato fatto entrare nel deposito perché gli addetti da soli NON ne venivano a capo. TRE ORE.

A me va meglio, il mio è viola, l’altro lilla, dopo cinque minuti un addetto mi riporta i due trolley che cercavo, e tenta di dare spiegazioni per giustificare il tutto che finiscono col farmi arrabbiare ancora di più.

Cattivi pensieri.

Vorrei sapere chi è il responsabile di questa organizzazione. Magari quanto viene pagato, e se riscuote premi di produttività. Come fanno, tra aeroporto e compagnia aerea, a comunicare per dare notizie a chi ha perso il proprio bagaglio. Mentre sto scrivendo Vueling, per le denunce nn BCNVY 30419 e 30426, tace ancora…

Vorrei sapere, soprattutto, come pensano di poter ampliare questo aeroporto e gestire un maggior traffico se le basi di un servizio fondamentale come l'assistenza bagagli e ai viaggiatori è di questo desolante livello.

Franco Bonciani

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