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lunedì 14 ottobre 2024

TURBATIVE — il Blog di Franco Bonciani

Franco Bonciani

Franco Bonciani, fiorentino, tecnico, docente e dirigente sportivo, gestore di impianti natatori. Con uno sguardo attento e scanzonato su quello che gli succede attorno

Al Galluzzo il by pass delle bestemmie

di Franco Bonciani - martedì 30 maggio 2017 ore 22:19

Stamattina ero a Firenze e dovevo andare a lavorare in piscina a San Casciano. La Firenze-Siena dalla Certosa l'avrò presa qualche migliaio di volte in tutti questi anni, e troppo spesso, specie al ritorno della domenica sera, si presentava il dilemma: superstrada o Cassia? Prendere la prima, sperando di non trovare l'ingorgo all’uscita o continuare sulla vecchia, lenta ma affidabile Cassia, passando sotto i viadotti, ai Falciani, per Tavarnuzze, quindi ritrovarsi in tempi certi all'imbocco dell'A1?

Passare dalla Cassia con il perverso piacere di vedere che quelli sulla superstrada erano in coda, godere nell’averla indovinata, o tentare la sorte, col rischio di ritrovarsi prima della galleria incolonnati, con la strozzatura finale esagerata dai lavori in corso per il bypass del Galluzzo, una sorta di infinita Salerno-Reggio de noantri?

Così, fino a stamani, per me.

Oggi, con l'entusiasmo di un bambino, dopo aver scansato accuratamente la splendida inaugurazione di ieri (presenti 315 ministri, 7.845 sindaci, consiglieri regionali, sette pornostar ed un paio di svedesi) che ha causato ingorghi più tosti del solito, mi accingo, trepidante per l'emozione, a percorrere l'Opera Annunciata.

Tante volte, praticamente tutte, quando ci passavo mi veniva da pensare "ma quanto durano questi lavori? Camperò abbastanza per vederne la fine?", ed oggi, per me, e non solo per me, era il gran giorno.

Arrivo sulla Senese alla rotatoria poco prima dell'Esselunga del Galluzzo, giro a destra, si prosegue. Gallerie, una, due, tre, si scorre. Una meraviglia.

Si arriva rapidamente all’imbocco superstrada senza passare dal ponte Bailey sulla Greve ai piedi della Certosa, una di quelle opere provvisorie che ti sembrano destinate a durare in eterno.

Finalmente prendo la superstrada immettendomi dal nuovo raccordo, ho saltato la gigantesca rotatoria all'ingresso dell'A1, quella che dovrebbe essere una fontana ma non funziona mai. Ho fatto presto. Però...

Inizio a percorre la superstrada. In direzione Firenze c'è una coda interminabile che arriva ai Falciani, più o meno (oh, sono le nove e mezza di mattina, non un'ora di punta!).

Immagino i moccoli che allietano l’interno delle auto, e la sorpresa di quelli che arriveranno increduli davanti a quel tappo, con l'allegra prospettiva di schiodarci almeno un'ora in coda. Altri moccoli, sicuro. Saranno più di tre chilometri di coda.

Eppure, non ci sono più i ministri, e nemmeno pornostar (gli svedesi non saprei) a intralciare coi discorsi e i brindisini.

Come mai il Caos? A qualcuno è venuto in mente di istituire per gli automobilisti che escono dalla superstrada l'obbligo di dare la precedenza a quelli che percorrono la rotatoria mentre fino a domenica scorsa l’uscita dell'Autopalio era libera.

Una genialata, complimenti. Evidentemente era difficile pensarci bene prima, visto che l’attesa è durata solo vent’anni.

Perché poi, alla fine, al netto di ministri, sindaci, pornostar e svedesi, il dubbio che ti assale è: si stava meglio quando si stava peggio?

Franco Bonciani

VIDEO - IL TRAFFICO NEL CAOS CON IL NUOVO BY PASS

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