Il giorno del Non Natale
di Franco Bonciani - mercoledì 27 dicembre 2017 ore 07:10
Questi giorni dovremmo passarli stando sereni con i nostri cari all’insegna della pace e dell’amore, ma parecchie cose ci hanno disturbato e distolto da quella che dovrebbe essere la vera essenza del Natale. A cominciare dal discorso di Natale di Papa Francesco che non ha perso l’occasione per riparlare delle solite storie tristi. Tipo quelle robe su immigrati e solidarietà, come se Gesù fosse nato per qualche scopo diverso dal farci felici coi regali, i pranzi e le cene. O l’altra storia su Israele e Palestina e i due diversi stati, che ne hanno già parlato all’ONU e non si capisce perché abbia voluto metter bocca.
Questo Papa proprio non si capisce, soprattutto sfugge perché chi lo ha eletto possa aver preso un abbaglio così grande, mettendosi in casa un rompicoglioni del genere. Ma oramai la frittata è fatta.
Peccato, perché ricordo quanto erano belli quei Natali di una volta, quando l’unica preoccupazione era che Babbo Natale arrivasse e non facesse il bischero, la nostra sveglia presto, l’impazienza nello scartare i regali sotto l’albero, le sole immagini meravigliose erano quelle della RAI. Non come ora che con tutta questa informazione ci fanno vedere gente che muore di fame, che affronta un viaggio in barca senza sapere che soffre il mal di mare (e poi ci rimane secca), tutti questi che dicono di scappare dalle guerre mentre vengono qui per rubarci case, donne e lavoro. E questo Papa che li difende anche se non sono cattolici, bah…
Il saggio Ministro dell’Interno, Marco Minniti, aveva tentato di venirci incontro. Seguendo il detto “occhio non vede, cuore non duole” ha provato a risparmiarci sofferenze e fastidi bloccando i flussi degli invasori in partenza. Ovviamente la storia dei campi di concentramento in Libia ed in altri luoghi, sovvenzionati con soldi nostri, è la solita bufala messa in giro dalle potentissime lobbies delle ONG internazionali. Col risultato che poi questi furbini continuano ad arrivare. Solidarietà piena, anzi globale, a Minniti.
Sono momenti difficili per il nostro mondo, e noi non possiamo fare finta di nulla. Dobbiamo lasciare il segno, intervenire per porre fine alle discriminazioni, alle ingiustizie come quella di cui vi sto per parlare.
Chi frequenta Facebook sa bene che in questi giorni ci sono una marea di amici che compiono gli anni. Si vede proprio che a primavera, nel mese di marzo, il sesso tira parecchio e dopo nove mesi, fra il 20 dicembre e il 6 gennaio, ne sono nati diversi. Col risultato che questi infelici hanno passato la loro vita, e soprattutto i loro compleanni, a ricevere un regalo unico, per Natale e compleanno (“oh, questo vale per tutti e due!”). Tutti questi poverelli sono stati vittime di una profonda ingiustizia. È il classico caso di colpa dei genitori che ricade sui figli.
Basta discriminazioni, poniamo rimedio.
Inventiamoci un giorno di festa di riparazione per questi sfortunati. Un Giorno del Non Natale, da scegliere nella seconda quindicina di giugno, nel quale tutti questi infelici possano ricevere un dono come se, anche loro, fossero gente normale.
Del resto, se ci hanno rivogato Halloween da qualche anno a questa parte, potremmo pure noi inventare qualcosa che abbia un senso, per rilanciare l’economia, e rendere giustizia a tutti i discriminati.
Facciamo un gruppo, un movimento, pretendiamo che i partiti inseriscano nel loro programma questa sacrosanta battaglia.
Magari ci sta anche quel rompicoglioni di Bergoglio!
PS: scherzo, più o meno. È che la storia dello Ius Soli non mi è andata giù, e come il Parlamento, dopo aver approvato la legge sul Biotestamento ha fatto questa porcata. Tecnicamente si direbbe che “hanno fatto un fiore e ci hanno cacato sopra”. Immediatamente. Buone Feste a tutti!
Franco Bonciani