Attualità

Le classi in dad, ma non c'entra il Covid

Dopo le occupazioni dei giorni scorsi in alcune scuole superiori della città, ancora didattica a distanza. Al "Carducci" caldaia in tilt e aule fredde

Il liceo "Giosuè Carducci" di Pisa (foto di repertorio)

La caldaia non funziona e gli studenti tornano alla didattica a distanza. Succede al liceo "Giosuè Carducci" di Pisa, dove il malfunzionamento del riscaldamento dell'edificio scolastico ha costretto la preside a optare per la dad per la giornata di domani per le classi della sede centrale. Già nei giorni precedenti, gli alunni avevano protestato per le temperature rigide all'interno delle aule.

Come riportato da Il Tirreno non è escluso che la didattica a distanza essere prolungata ulteriormente.

Il problema dei riscaldamenti e delle temperature nelle scuole si unisce a quello delle più recenti occupazioni. Come avvenuto al liceo "Filippo Buonarroti", dove una settimana di autogestione da parte degli studenti ha portato a contare numerosi danni all'interno dell'edificio.

In questo caso, come evidenziato ancora da Il Tirreno, si è attualmente alla ricerca delle webcam, che potrebbero essere state nascoste nella scuola e che, se rinvenute, consentirebbero il riconoscimento dei colpevoli. In ogni caso, da domani, gli studenti faranno ritorno in classe.

I motivi della protesta, però, rimangono. Perché nel documento di fine occupazione i ragazzi hanno condannato i disordini, accusando soggetti esterni, ma hanno ribadito quanto specificato nei giorni scorsi. Il sovraffollamento e la mancanza di aule e spazi idonei, il degrado in cui versa l'edificio e la scarsa presenza di impianti multimediali, come già detto a inizio occupazione, sono le principali ragioni della protesta