Circa 8mila volumi, prevalentemente di storia medievale e storia dell'arte medievale appartenuti alla professoressa Colette Bozzo Dufour, docente di storia dell'arte medievale presso l'Università di Genova e scomparsa nel 2020, sono stati donati dalla Fondazione Edoardo Garrone alla biblioteca della Scuola Normale Superiore di Pisa.
La volontà della professoressa, nell'atto di donare gli 8mila e passa volumi, appartenenti al suo fondo alla Fondazione Edoardo Garrone, è stata quella di garantire la fruibilità del fondo affidandone la cura a un'istituzione in grado di valorizzarlo e renderlo sempre disponibile.
Per realizzare appieno queste volontà la Fondazione Garrone ha scelto la biblioteca della Scuola Normale data la sua rinomata tradizione nella gestione e valorizzazione dei volumi presenti sui suoi scaffali.
In termini qualitativi e quantitativi la donazione ha un valore inestimabile grazie a molte opere nell'ambito dell'arte paleocristiana, romanica e bizantina, oltre che dell'iconografia e della storia dell'architettura, dell'urbanistica e della scultura.
Grazie alla collaborazione tra Fondazione Edoardo Garrone, Biblioteca della Scuola Normale Superiore e Cooperativa CAeB, la collezione è adesso a disposizione della comunità scientifica della Scuola e di tutti gli studiosi italiani e stranieri che ne faranno richiesta.
"Abbiamo scelto di destinare il Fondo Bozzo Dufour alla Biblioteca della Scuola Normale Superiore perché, grazie a una proficua collaborazione abbiamo visto l'opportunità di inserire i volumi in un contesto accogliente e aperto, dinamico, giovane e costantemente in crescita - ha commentato Francesca Campora, direttore generale di Fondazione Edoardo Garrone - così facendo, contribuiamo ad alimentare una realtà nazionale prestigiosa, generando valore per i beneficiari e valorizzando al meglio il materiale librario, a partire dal meticoloso lavoro di catalogazione".
"L'acquisizione del fondo Bozzo Dufour è frutto di una collaborazione molto proficua tra diverse realtà, che ha tenuto conto da un lato del rispetto della volontà della donante, dall'altro delle esigenze della Biblioteca, che ha accettato la donazione solo dopo un'attenta valutazione della sua pertinenza rispetto alle proprie collezioni -ha concluso Enrico Martellini, direttore della Biblioteca della Scuola Normale Superiore - le modalità con cui il progetto si è concretizzato costituiscono un esempio virtuoso e un modello di collaborazione tra istituzioni pubbliche e soggetti privati, in cui la fattiva cooperazione ha permesso che la collezione fosse messa rapidamente a disposizione della comunità scientifica".