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Parco urbano della Cittadella, iniziati gli scavi

I lavori di scavo archeologico, partiti nelle scorse settimane, costituiscono la prima fase del cantiere per la riqualificazione dell'area

Con il via agli scavi archeologici è iniziato nelle scorse settimane l’intervento per la riqualificazione del Parco urbano della Cittadella. Gli scavi costituiscono infatti la prima fase del cantiere e la eventuale scoperta di reperti medioevali andrà a costituire l’area archeologica del Parco. 

Le fasi successive dei lavori riguarderanno la riqualificazione dell’area a verde, la rigenerazione della struttura dell’architetto Michelucci con funzione di struttura ricettiva, la creazione dell’arena per spettacoli e dell’area ludica. 

L’importo complessivo del quadro economico ammonta a 7 milioni di euro, finanziati interamente con fondi Pnrr. La fine dei lavori è prevista, come da cronoprogramma Pnrr, entro fine 2025.

L’area della Cittadella si sviluppa su un'area di 55mila metri quadri posta tra i Lungarni, le mura urbane, gli Arsenali Repubblicani e il Museo delle Navi Antiche e, sottolinea il sindaco Michele Conti "Rappresenta uno spazio della città che ha un grandissima valenza storica e identitaria, perché la Repubblica Marinara sorgeva proprio qui, nell’area della Terzana".  Nel futuro dell'area c'è un ruolo strategico per lo sviluppo dei percorsi turistici "Con una funzione di collegamento  - spiega il sindaco- tra percorso museale dei Lungarni e asse che conduce a piazza dei Miracoli".

"Grazie ai 7 milioni di euro di finanziamento che abbiamo intercettato con i fondi Pnrr, - aggiunge Conti- è possibile realizzare un progetto decisivo di rilancio dell’area, con l’apertura di una grande area a verde attrezzata con percorsi pedonali e giochi per bambini, il recupero della presenza dell’acqua, la valorizzazione delle vestigia archeologiche, la creazione di un’arena per eventi e di una struttura ricettiva con funzione di ristorante. Dunque una grande riqualificazione che valorizza il contesto storico-artistico e paesaggistico dell’area, trasformando una zona rimasta per anni inutilizzata, in un luogo in cui torna a vivere la storia pisana.”