Il piano da 520 milioni di euro per la base militare diffusa, per quanto riguarda Coltano, richiederà l'abbattimento di 10mila alberi. Lo hanno affermato in una nota congiunta il Comitato per la Difesa di Coltano e l'associazione La Città Ecologica, che hanno ribadito, per l'ennesima volta, la propria contrarietà al progetto.
"Dicevamo da tempo che l’inserimento del Cisam nelle aree a destinazione militare avrebbe aperto la strada a disastri ambientali - hanno scritto - oggi rileviamo, inoltre, che il Governo Meloni ha emesso un decreto legge che da il via alla costruzione di una gigantesca base militare all’interno del parco che è patrimonio Unesco. Dalla planimetria allegata al decreto si può ricavare che il suolo boschivo occupato dalla nuova base sarà di circa 90 ettari, un’enormità se si considera che a Coltano era inizialmente prevista una occupazione del suolo di circa 73 ettari":
"Secondo i nostri calcoli il nuovo progetto comporterebbe l’abbattimento di oltre 10mila piante con la conseguente distruzione di un intero ecosistema sviluppatosi in decenni - hanno aggiunto - il costo secondo il decreto lieviterebbe da 190 a ben 520 milioni, una operazione scandalosa, incomprensibile, ingiusta".
Le due associazioni, però, non puntano il dito soltanto contro il Governo nazionale. "Il parere positivo alla costruzione della base militare è stato dato da tutti i componenti del tavolo interistituzionale - hanno concluso - al quale, oltre al ministro della Difesa e al rappresentante dell’Arma dei Carabinieri, sedevano il presidente della Regione Eugenio Giani, il presidente della Provincia Massimiliano Angori, il sindaco Michele Conti e il presidente del Parco Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli Lorenzo Bani".