Politica venerdì 05 luglio 2024 ore 08:00
Base militare, "Smascherato progetto da 520 milioni"
I dati su costi e superfici interessate riportati dal documento illustrativo del decreto Infrastrutture preoccupano Diritti in Comune e Rifondazione
PISA-PONTEDERA — Dopo il decreto Infrastrutture di fine Giugno, in cui venivano stanziati dal Governo i primi 20 milioni di euro per la messa a terra del progetto di base militare diffusa tra Pisa e Pontedera, il documento illustrativo consegnato ai componenti della VIII Commissione fa luce su alcuni dati che, rispetto alle supposizioni iniziali, sembrano stravolgere completamente il cantiere.
In base ai documenti depositati in Commissione parlamentare, infatti, oltre ai 120 milioni destinati alla bonifica del rettore al Cisam, già previsti e dovuti da oltre 20 anni, vengono riportti 400 milioni di euro, più del doppio dei 190 previsti a inizio del 2022. Oltre ai costi, poi, vi è anche un aumento di quelle che sarebbero le aree interessate: dai 70 ettari previsti inizialmente sull’area di Coltano si passa, guardando alle superfici indicate nella mappa allegata, a circa 130 ettari.
"Ancora una volta tutti sapevano e tutti hanno finto di non sapere - hanno commentato da Una Città in Comune e da Rifondazione Comunista - ma ancora una volta li abbiamo smascherati. Nel documento illustrativo si legge chiaramente che il piano è stato fatto d’intesa con Regione, Provincia, Comune ed Ente Parco: anche il presidente Eugenio Giani, dunque, sapeva benissimo di tutto questo, così come il sindaco Michele Conti. Com'era stato ampiamente previsto dal Movimento No Base, il nuovo progetto è ancora più impressionante di quello pensato da Draghi e Guerini nel 2022 nell’area di Coltano".
"I costi lievitano anche per l’imponente aumento delle superfici - hanno proseguito - come se non bastasse, si tratta di un'opera commissariata, che il Governo vuole mandare avanti con le procedure semplificate, quindi accelerate e con minor controlli. L'orizzonte temporale di realizzazione indicato è 10 anni, ma se si pensa che tale tempo non è congruo neppure per la bonifica del reattore nucleare, è evidente che il Governo voglia accelerare sull' apertura dei cantieri per la nuova base".
Per Ciccio Auletta e Fausto Pascali di Una Città in Comune, così come per Denise Ciampi di Pontedera A Sinistra e Daniele Iannello di Rifondazione, anche le compensazioni sono parziali. "Vengono indicati la stazione Marconi, proprietà del Demanio, ma su cui il Comune ha rinnovato la concessione d’uso, la Villa Medicea, sempre di proprietà del Comune, le stalle del Buontalenti di proprietà della Regione e quindi solo una parte degli immobili storici che a Coltano dovrebbero essere recuperati - hanno specificato - inoltre, spunta un riferimento anche al recupero dell’ex Bigattiera, di proprietà dell’Università di Pisa, istituzione fino a oggi silente sulla base".
"Chiediamo a tutte le realtà sociali, associative e sindacali di schierarsi apertamente contro questo mezzo miliardo di euro per la guerra - hanno concluso - il nostro ruolo, oggi più che mai è essenziale: riuscire a bloccare l’ingranaggio della guerra passa dalle nostre mobilitazioni, dal tenere insieme la pace e il disarmo, la tutela del parco e la questione democratica. Passa dal corretto utilizzo delle risorse economiche e dalla questione sociale. Il 20 e 21 Luglio, con ancora maggiore forza chiamiamo a raccolta tutti coloro che vogliono fermare la guerra e rilanciare un altro sguardo sul mondo".
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