Cub-No Camp Darby, gli interrogativi sui Navicelli

La chiusura di un capannone per questioni di sicurezza e i lavori di dragaggio e ripalancolatura: sindacato e comitato chiedono spiegazioni

PISA — Il tema dei lavori ai Navicelli, sollevato in seno al Consiglio comunale dal capogruppo di Una Città in Comune Ciccio Auletta, è stato ripreso anche dal sindacato della Confederazione Unitaria di Base e dal Comitato No Camp Darby.

"Non c'è ancora traccia della documentazione relativa ai lavori di messa in sicurezza commissionati dagli Stati Uniti attraverso la agenzia logistica della Nato, la Nspa, alla società di proprietà del Comune - hanno scritto - a Port Authority è stato affidato un incarico direttamente dal Governo americano per gli interventi strutturali in quel fosso che collega direttamente la base di Camp Darby al porto di Livorno, dove attraccano navi civili e militare per caricare quantitativi di armi".

"Un'operazione, a nostro avviso, che nulla ha da spartire con gli interessi della cantieristica - hanno aggiunto - ma che si configura come opera espressamente richiesta, a fini militari, per il dragaggio e la ripalancolatura del canale dei Navicelli dopo l'avvenuto ampliamento e potenziamento della base di Camp Darby per favorirne il collegamento via ferrovia che consentirà il rapido trasporto della logistica militare destinate verso gli scenari di guerra".

Non solo, perché Cub e Comitato hanno anche espresso preoccupazione per la situazione di alcuni lavoratori. "Nell'audizione, in Commissione consiliare, avvenuta settimane fa dei vertici della Port Authority si è fatto riferimento alla chiusura di un capannone per problemi di sicurezza - hanno concluso - in quel capannone hanno lavorato anche dipendenti comunali e non è chiaro a quale rischio siano stati esposti. Urgono chiarezza e trasparenza".

Se vuoi leggere le notizie principali della Toscana iscriviti alla Newsletter QUInews - ToscanaMedia. Arriva gratis tutti i giorni alle 20:00 direttamente nella tua casella di posta.
Basta cliccare QUI