Politica

Sul Ponte di Mezzo scatta la polemica

Una determina sulla concessione di spazi pubblici per le attività politiche fa scoppiare il caso. Auletta: "La nostra iniziativa ha messo paura"

Il Ponte di Mezzo a Pisa

Dopo l'iniziativa di Diritti in Comune, con cui è stata anche lanciata la candidatura di Ciccio Auletta come sindaco per le elezioni di questa primavera, scoppia il caso politico.

L'evento, infatti, tenutosi sul Ponte di Mezzo con laboratori per bambini, una biblioteca itinerante, mostre fotografiche e, appunto, la presentazione della candidatura di Auletta, secondo il gruppo di minoranza, sarebbe stata seguita in modo sospetto da una determina per la concessione di spazi e aree pubbliche per le attività politiche.

"Abbiamo scelto uno spazio pubblico e una forma partecipata, avendo ottenuto tutte le autorizzazioni necessarie - hanno spiegato da Diritti in Comune - evidentemente questa manifestazione ha dato molto fastidio, visto che pochi giorni dopo è stata emessa dal comandante della Polizia municipale una determina il cui scopo è evidente: impedire iniziative come quella da noi promossa. Nella determina si legge, infatti, che non potranno autorizzarsi occupazioni di spazi o aree pubbliche quando ciò comporti divieti, deviazioni o limitazioni del traffico veicolare".

"Riteniamo questa determina gravissima e lesiva del diritto costituzionale di manifestare: anteporre il traffico alla libera espressione nello spazio pubblico non ha nulla a che vedere con la democrazia - hanno aggiunto - in base a questa disposizione, un comizio o un presidio che comportino una modifica del traffico non verranno più concessi. Notiamo, inoltre, che la restrizione riguarda solo le attività politiche: quelle di natura commerciale, anche se impattano sul traffico, possono svolgersi regolarmente".

Per questo, il gruppo di minoranza richiede il ritiro della determina. "Le autorizzazioni allo svolgimento di manifestazioni pubbliche spettano alla Questura: una norma del genere, discriminatoria e illegittima, va subito ritirata e l’amministrazione comunale deve subito chiarire la propria posizione - hanno concluso - impedire che si possa replicare una simile iniziativa dimostra che la nostra iniziativa ha fatto e fa molta paura. Ma che, più in generale, la democrazia e la cittadinanza attiva fanno paura a chi governa la città".