Cultura

Zagari, l'architettura come rigenerazione urbana

Dal 21 ottobre al 6 novembre al bastione Sangallo una mostra dedicata all'architetto paesaggista, incontri e workshop

Pisa si interroga sulle nuove tendenze del progetto del paesaggio urbano. Lo farà dal 21 ottobre al 6 novembre al Bastione Sangallo, con una mostra dell'architetto Franco Zagari che per l'occasione ha pubblicato un libro dal titolo "Franco Zagari. Progetti", che si pone l'obiettivo di introdurre al visitatore le opere presenti nell'esposizione.

Il progetto culturale nasce da un’idea del Laboratorio permanente per la città ed è curato da Silvia Chiara Lucchesini, Fabio Di Carlo e Andrea Di Salvo. Art director è Sarah Amari. Il progetto ha il patrocinio della Regione Toscana.

Sul tema dell'architettura, verterà anche il convegno “Bellezza e civitas”, in quattro sessioni (21, 27 e 28 ottobre e 4 novembre), curato da Andrea Di Salvo.

In esposizione al bastione Sangallo ci saranno inoltre l’installazione di Ciriaco Campus, “La Pressa di Franco”; l’Instant Book “Festschrift Zagaria”, a cura di Domenico Avati, Fabio di Carlo, Isabella Pezzini e Monica Sgandurra; l’installazione di Rocco e Giuseppe Biscotti “Il bianco e l’indaco” e quella di Roberto Domiziani “Orlando”.

Nel corso della mostra, dal 27 ottobre al 4 novembre, sempre all’interno del Bastione Sangallo si terrà un workshop di progettazione architettonica e urbana dedicato alla città e al litorale. L’iniziativa è promossa dal DESTeC dell’Università di Pisa, per il laboratorio di idee lanciato dalla biennale di architettura LabQ, ideata e progettata da Lp, con la collaborazione del Comune, d'accordo con il corso di laurea magistrale in ingegneria edile architettura dell’università di Pisa.

“Questo progetto culturale -sottolinea il sindaco Marco Filippeschi- rappresenta un arricchimento per la città, un contributo prezioso dell’Associazione Lp in un momento in cui come amministrazione non saremmo riusciti a incardinare iniziative di questa portata sull’architettura. Abbiamo già programmato la biennale di architettura ed eventi come questi vorremmo strutturarli in modo che diventino punti di riferimento, in grado di mantenere questa ricchezza culturale per la città anche nel lungo tempo”.