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Ranking Arwu, "Pisa vince per due motivi"

Il risultato dell'Ateneo pisano nella classifica mondiale della Shangai Ranking Consultancy ha due spiegazioni per il prorettore Iannaccone

La notizia della classifica della Academic Ranking of World Universities, stilata dalla Shangai Ranking Consultancy, è stata diffusa ieri, martedì 15 Agosto, e ha visto il piazzamento dell'Università di Pisa tra i primi 200 Atenei nel mondo.

Un risultato che fa esultare l'istituzione pisana, collocata nella fascia tra il 151° e il 200° posto su scala globale e subito dopo La Sapienza di Roma e insieme alle Università di Milano e di Padova.

"Preferisco tra tutti il ranking Academic Ranking of World Universities - ha commentato il prorettore vicario, Giuseppe Iannaccone - perché è basato su dati oggettivi e immutati da venti anni: nessun sondaggio, piccole variazioni nella classifica di anno in anno, trascurabili possibilità di manipolazione. Ha anche tanti difetti, intendiamoci: misura solo la ricerca e favorisce le università più grandi, perché il 90% dei punti vengono dati su valori aggregati".

L'ottimismo, però, non viene meno. "Prima di tutto, il sistema universitario nazionale è forte, tiriamo fuori un po’ di orgoglio. Su 33mila università in tutto il mondo, il ranking classifica le principali 2.500, e di queste 40 tra le prime mille sono italiane, lo stesso numero della Germania, che ha il 40% di popolazione in più e il 65% di PIL in più - ha puntualizzato - dove l’Italia è assente è al vertice, per un sistema di distribuzione delle risorse intenzionalmente poco concentrato". 

"Come fa Pisa, che pure è più piccola delle altre, ad aver ottenuto questo risultato? - ha concluso Iannaccone - due punti: anche grazie alla Normale sono stati studenti dell’Università di Pisa alcuni Nobel e medaglie Fields, come, tra i  più recenti, Alessio Figalli. E poi una produttività scientifica pro capite migliore di chi ci precede in Italia". 

Il ranking ARWU, infatti, è elaborato sulla base di sei indicatori: i premi Nobel e le Medaglie Fields di ex studenti o di ricercatori della singola università, il numero di ricercatori altamente citati affiliati presso l’Ateneo, le pubblicazioni su Nature & Science, le pubblicazioni sulle riviste più citate nelle aree tecnico-scientifico e sociale, più un ulteriore indicatore che rapporta i precedenti cinque parametri allo staff accademico, fornendo una sorta di produttività di pro capite.