Cultura

Quasimodo premia le poesie della Ferrajolo

Per la poetessa pisana, scomparsa nel 2016, terzo posto del Premio Internazionale Salvatore Quasimodo al quale hanno partecipato oltre 3.500 autori

Grazie al lavoro di catalogazione del marito Giovanni Frucci, l'ultima silloge di Stefania Ferrajolo “La felicità è una fontana", ha ricevuto l'attestazione da parte del Presidente di Giuria Alessandro Quasimodo, figlio del premio Nobel di cui quest’anno ricorre il 50° della morte avvenuta il 14 giugno 1968.

Stefania Ferrajolo, nata a Caserta, figlia di Salvatore, burattinaio storico del teatro partenopeo, ha vissuto per oltre trent’anni in toscana e a Pisa dove è deceduta nel 2016. Laureata in Economia con lode presso la Facoltà Federico II di Napoli, ha svolto la professione di funzionario di banca.

Al Premio Internazionale Salvatore Quasimodo, giunto alla quarta edizione e riservato ai testi inediti ed editi di poesia e narrativa, saggistica, teatro, musica erano iscritti oltre 3.500 partecipanti per 15 sezioni tra poesia e narrativa.

Nella sezione 10 relativa a Libro di poesie si sono classificati al primo posto Niccolò Grossi (Avvocato fiorentino) con “I miss your mind”, al secondo Sonia Vivona (Calabrese impiegata al CNR) con “Prendimi per mano”. ed al terzo Stefania Ferrajolo con “La felicità è una fontana"

La cerimonia del premio Quasimodo, sostenuto ed organizzato dalla casa editrice Aletti di Guidonia (Roma), è avvenuta a Rocca Imperiale, nell’ambito del Festival “Il Federiciano”. Rocca Imperiale è conosciuto anche come  “Il Paese della Poesia”, perché da 10 anni ospita un altro premio di poesia e la poesia vincente viene riportata su di una stele sulle mura di una casa del paese. Attualmente ci sono circa 40/50 stele con le poesie vincenti ed altre di autori famosi anche stranieri.