Politica

Frana dell'argine, attacchi da destra e sinistra

Dalla lista civica Boggi sindaco e da Potere al Popolo! dito puntato contro l'amministrazione: "Servono investimenti sulla sicurezza idrogeologica"

Il sopralluogo del sindaco Cecchelli

La chiusura della strada statale del Brennero per il cedimento di un argine ai margini della carreggiata ha scatenato la polemica politica. E l'amministrazione comunale del sindaco Matteo Cecchelli è finita sotto il fuoco incrociato di destra e sinistra.

A cominciare, appunto, dall'opposizione della lista civica Boggi sindaco, con la consigliera Elisabetta Mazzarri, che chiede un intervento del Comune anche per il futuro. "Questa è l'ennesima dimostrazione di quanto sia urgente un piano di manutenzione efficace per la sicurezza del territorio - ha detto - non possiamo più permetterci di ignorare il problema della manutenzione di fossi e argini".

"Già nei mesi scorsi ho presentato un'interrogazione per chiedere chiarimenti sull'attuazione dell'ordinanza che impone ai proprietari di terreni la pulizia e la manutenzione dei fossi per garantire il corretto deflusso delle acque meteoriche - ha aggiunto - avevo già evidenziato la necessità di un intervento più coordinato tra enti pubblici e privati per prevenire allagamenti, dissesti idrogeologici e crolli come quello avvenuto in via del Brennero. Non possiamo più limitarci a interventi emergenziali: serve un monitoraggio costante e una programmazione efficace".

Quindi, da Potere al Popolo!, la richiesta di pensare più agli investimenti per la sicurezza idrogeologica. "Non è un caso isolato: strade che franano, scuole e ospedali in degrado, quartieri dimenticati - hanno scritto in una nota - eppure, invece di investire in manutenzione, si spendono centinaia di milioni in opere faraoniche di dubbia utilità, come i 200 milioni stimati per la tangenziale nord-est, che comporterà persino l’abbattimento di parte dell’acquedotto Mediceo".

"E mentre Giani e i sindaci di Pisa e San Giuliano Terme parlano di mobilità sostenibile, ci ritroviamo con strade pericolose, marciapiedi disastrati e pochissime piste ciclabili - hanno concluso - le priorità devono cambiare: manutenzione, contrasto al consumo di suolo e al dissesto idrogeologico devono essere al centro dell'opera pubblica".