Cultura

Si è spento Roberto Vivarelli, "il repubblichino in calzoni corti"

Lo storico e docente della Scuola Normale di Pisa aveva 84 anni

Un altro testimone diretto del fascismo, almeno nella sua ultima fase, se ne va. Lo storico e professore emerito della Normale di Pisa, Roberto Vivarelli, si è spento a 84 anni a Roma. Di Vivarelli, nato a Siena nel 1929, passa alla storia soprattutto l’importante e capillare opera Storia delle origini del fascismo. L'Italia dalla Grande guerra alla marcia su Roma. I funerali si svolgeranno nella basilica di san Miniato al Monte a Firenze, mercoledì prossimo alle 11.

Nel 1972 aveva iniziato la sua carriera accademica a Siena come docente di storia contemporanea, e nel ‘82 diventò docente della stessa disciplina alla Normale di Pisa.

Studioso e della storia contemporanea e risorgimentale, convinto antifascista, negli ultimi 15 anni è stato alla ribalta della cronaca oltre che per il su lavoro di storico, per il libro “La fine di una stagione. Memorie 1943-1945", in cui a 70 anni, nel 2000 rivelò di avere militato nelle formazioni nere di Salò dopo l’8 settembre. Una rivelazione che accese una discussione nel mondo intellettuale e accademico forse proprio perché arrivava da uno storico antifascista. Al tempo della sua militanza repubblichina Vivarelli aveva 14 anni tanto che lui stesso si definì in un'intervista un repubblichino in calzoni corti". Una militanza che lo storico non ha mai rinnegato, nascondendone però l’esistenza fino al quel momento. Proprio questo non rinnegare l’esperienza di Salò face scaturire un acceso dibattito storiografico e politico riportando al centro della discussione la cosiddetta zona grigia della storia e della storiografia.