Cultura

​Università, Pisa al top in Italia

L’ateneo pisano si conferma ai primi posti nella classifica nazionale stilata dall’Arwu di Shanghai, ma non rientra fra le prime 150 nel mondo

L’Università di Pisa fra le migliori d’Italia. A dirlo è l’ Academic Ranking of World Universities di Shanghai che ha inserito l’ateneo pisano nella classifica assieme alle università di Bologna, Milano, Padova, Roma “La Sapienza” e Torino.

Pisa e Roma fanno un passo indietro rispetto allo scorso anno, scendendo tra il 151esimo e il 200esimo posto, dove si collocano anche Milano e Padova confermando il risultato del 2013, mentre Bologna e Torino salgono di un gradino. Più in basso si piazzano poi l’Università di Firenze e il Politecnico di Milano, posizionate tra il 201esimo e il 300esimo posto. Altri 13 atenei sono tra il 301 e il 500esimo posto.

Risultati più soddisfacenti per l’ateneo pisano si hanno per il macro settore delle scienze naturali e matematiche, in particolare nei campi disciplinari della matematica e della fisica.

A primeggiare nella classifica di Shanghai sono le università degli Stati Uniti, seguite da quelle della Cina, della Germania e del Regno Unito. Con 21 atenei tra i primi 500, l’Italia vede aumentare di due unità il suo contingente, posizionandosi sullo stesso livello di Francia e Canada. Per la prima volta, tuttavia, il nostro Paese non ha rappresentanti tra le prime 150 posizioni al mondo, mentre gli Stati Uniti ne hanno 52 tra i primi 100, il Regno Unito 8, Canada, Francia e Germania 4 ciascuna.

“Il ranking di Shanghai – ha commentato il rettore Massimo Augello – può essere letto in una duplice chiave. In campo nazionale, l’Università di Pisa conferma di essere ai primissimi posti della graduatoria e ribadisce la tradizione e la vitalità di alcuni suoi settori di punta, a partire da quelli delle Scienze naturali, della Matematica e della Fisica. A livello generale, la classifica è frutto di un panorama internazionale sempre più dinamico e globalizzato, in cui si affacciano nuove realtà e guadagnano posizioni le università dei Paesi che continuano a investire nel settore”.