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Attualità lunedì 05 gennaio 2015 ore 17:24

"Chi compra a saldo non ha speso a Natale"

Bene le vendite nel fine settimana. Ma Luigi Micheletti (Confesercenti) commenta: "Chi fa acquisti adesso è perché ha rimandato lo shopping natalizio"



PISA — “Le vendite di fine stagione sono iniziate bene. Sabato e domenica abbiamo lavorato e sicuramente ci sarà gente anche a Befana. Ovvio, però, che chi compra a saldo non ha speso nei giorni dello shopping natalizio”. Tirando le somme dopo il primo fine settimana di saldi, il coordinatore Confesercenti per il centro storico Luigi Micheletti osserva l’andamento delle vendite a ridosso delle festività natalizie.

Ma è proprio perché sono iniziati il 3 gennaio che, secondo Micheletti, molti clienti hanno preferito attendere le offerte per fare i loro acquisti: “Abbiamo lavorato molto su giacche e giacconi, capi che il cliente non aveva comprato a Natale”.

Certo, anche la temperatura che solo adesso è diventata invernale, ha giocato il suo ruolo in merito, ma a detta del coordinatore: “Il ruolo principale nello spostare le spese di qualche giorno l’hanno avuto i saldi anticipati. Bene per i consumatori, un po' meno per i commercianti che però non possono fare altrimenti visti i costi di gestione sempre più alti che non possono essere rimandati”.

Partenza con il segno positivo anche grazie ai turisti. “La grande affluenza dei saldi è quasi sempre concentrata nei primi dieci giorni – spiega Micheletti -. Quest'anno quindi contiamo di avere un bel lavoro almeno fino al prossimo fine settimana. In questi primi giorni, compresa l'Epifania, possiamo contare anche sui turisti”. Ma anche per il coordinatore del centro storico Confesercenti rimane la questione della data troppo anticipata. “Come si fa a parlare di vendita di fine stagione in pieno inverno?. Un problema che deve essere affrontato. Con le attuali normative non si può fare altro, ma la logica voleva che i saldi invernali iniziassero almeno a metà febbraio. Tutto questo considerando una concorrenza spietata – conclude Luigi Micheletti – frutto della crisi. Ormai il cliente guarda al portafoglio e compra dove spende meno”. 


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