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Lavoro venerdì 24 gennaio 2014 ore 14:30

Esportazioni in crescita. Trainano cuoio, calzature, meccanica e mobili

Si arresta la caduta di cicli e motocicli secondo i dati della Camera di Commercio. Buon risultato per la provincia, male la Toscana



PISA — Cuoio, calzature, meccanica e mobili trainano le esportazioni pisane. Che, stando ai dati del terzo trimestre 2013, confermano il buon risultato (+6,5%), mentre la Toscana (-4,0%) continua a perdere terreno e l’Italia mette a segno un +0,2%.

Il merito della buona performance dell’export pisano, così come si evince dall’analisi condotta dall’Ufficio Studi e Statistica della Camera di Commercio di Pisa, è da attribuirsi ai settori tradizionali compresi, dopo ben cinque trimestri di flessione, anche cicli e motocicli.

Il comparto conciario, complice la salita dei prezzi, traina anche le importazioni (nel complesso +17,9%) di cui quasi 12 punti percentuali imputabili proprio alla domanda espressa da questo settore.

Tra i principali settori provinciali solo i prodotti chimici e i metalli di base registrano una contrazione, per il resto l’export pisano resta al di sopra della linea di galleggiamento. La filiera delle pelli, grazie alla forza della domanda cinese, si conferma, come accade ormai da qualche trimestre, il motore del territorio, riscontrando crescite tanto nel cuoio lavorato (+4,5%) che nel grezzo (+13,1%).

Da rilevare anche il ritorno in positivo delle calzature (+9,1%) e dell’abbigliamento (+8,8%) mentre si conferma la crescita della meccanica (+17,1%).

Si arresta finalmente la caduta dei cicli e motocicli (+0,6%).

A livello territoriale un ruolo determinante spetta all’Europa (+7,9%), bene anche il continente americano (+13,6%) e l’Africa (+12,5%) mentre, seppur di poco, arretra l’Asia (-0,7%). Tra i paesi di destinazione delle merci pisane spiccano soprattutto la Germania (+11,5%) e la Romania (+36,1%) grazie alla meccanica, seguono Paesi Bassi e Francia che toccano, rispettivamente, il +23,8% e il +13,2%. Fuori dall’Europa bene gli Stati Uniti (+11,2%) e la Cina (+5,1%) grazie, nel primo caso, a calzature, motocicli, strumenti per la trivellazione e mobili, nel secondo, del cuoio.

In flessione, invece, Russia (-7,8%) e Giappone (-11,6%).

Le importazioni pisane, indice della dinamica della domanda espressa dal territorio ma anche dei prezzi pagati dagli importatori, segnalano un vero e proprio boom +17,9%. I dati sulle importazioni pisane continuano ad accelerare mentre la Toscana e l’Italia segnano una flessione che si assesta, rispettivamente, al -5,7% 5 al -3,8%. Tra i settori di punta, la filiera del cuoio continua a farla da padrona con tassi di sviluppo consistenti, assorbendo circa due terzi della crescita delle importazioni della Provincia. A spingere sul valore delle importazioni non solo le quantità ma anche i prezzi.


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