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Attualità lunedì 07 giugno 2021 ore 16:35

Il metodo computazionale geometrico diventa arte

Paolo Cignoni e Alessandro Melis del Cnr di fronte al FlexMaps Pavillon

Sei ricercatori del Cnr di Pisa sono presenti alla Biennale di Venezia con l’opera Flex Maps Pavilion, connubio fra innovazione e arte



PISA — L’Area della Ricerca del Cnr di Pisa partecipa alla 17esima edizione della Biennale di architettura di Venezia, con il FlexMaps Pavilion, una installazione che coniuga innovazione tecnologica e creatività artistica in una maniera totalmente nuova. Il FlexMaps Pavilion è una struttura in legno di tipo bending-active ottenuta cioè, tramite una tecnica rivoluzionaria di progettazione computazionale sviluppata al Cnr che ha portato a numerose pubblicazioni. Con questa struttura ispirata alle intuizioni morfologiche e topologiche del noto architetto visionario Vittorio Giorgini, l'Istituto di Scienza e Tecnologie dell’Informazione del Cnr (Cnr-Isti) mostra come, grazie al geometry processing sia possibile creare sinergie tra diverse discipline come l’architettura, la progettazione strutturale e la fabbricazione digitale.

La forma e i dettagli della struttura sono infatti il prodotto di un processo automatico di ottimizzazione geometrico/matematica sviluppato nel Laboratorio di Visual Computing diretto da Paolo Cignoni. Le componenti dell’installazione architettonica-artistica sono realizzate fresando tramite delle macchine a controllo numerico dei pannelli in legno compensato con delle strutture a spirale, che consentono di controllare puntualmente la flessibilità degli stessi. Le spirali presenti sui pannelli non sono tutte uguali, ma la loro forma è determinata da un algoritmo di computational design che ottimizza la geometria di ciascuna spirale. Una volta piegati e assemblati, l’insieme dei pannelli si concretizza in una struttura con la forma desiderata. In particolare, è la specifica distribuzione delle tensioni interne alle spirali che consente alla struttura di riprodurre una specifica forma.

"Il metodo di base con il quale è stato realizzato il FlexMaps Pavilion - hanno spiegato dal Cnr - è stato inizialmente concepito per riprodurre oggetti a piccola scala utilizzando pannelli realizzati in stampa 3D, ed è stato testato su una varietà di forme. La realizzazione di un padiglione in legno dimostra che questa nuova metodologia può essere impiegata con successo per applicazioni a scala architettonica. Questo metodo può essere utilizzato per innovative soluzioni architettoniche come ad esempio coperture e facciate di varia forma, oppure in generale per realizzare degli oggetti tridimensionali a forma complessa in modo economico e sostenibile poiché costituite unicamente da elementi piani facilmente realizzabili e limitando gli sprechi necessari in lavorazioni più complesse".

Luigi Malomo, che ha coordinato le fasi di ottimizzazioni matematica che hanno portato alla forma delle spirali, nota che: "Il Flexmaps Pavilion è una struttura innovativa che dimostra come sia possibile utilizzare la geometria per variare le caratteristiche meccaniche delle strutture”.

Francesco Laccone, che ha curato la progettazione architettonica e strutturale del padiglione ricorda che “Il FlexMaps Pavilion è un’opera unica nel suo genere e un punto di sintesi di diverse innovazioni, provenienti da varie discipline: progettazione architettonica e strutturale, computer graphics e digital fabrication. La forma che proponiamo, a nastro ritorto, in cui esterno e interno si scambiano vicendevolmente, è provocatoria e dimostra che si possono ottenere architetture innovative e sostenibilità di processo grazie ad approcci multidisciplinari che includono aspetti progettuali e di fabbricazione”.

Il FlexMaps Pavilion è collocato all’interno di Padiglione Italia alle Tese delle Vergini in Arsenale, sostenuto e promosso dal Ministero della Cultura, Direzione Generale Creatività Contemporanea, a cura di Alessandro Melis. Gli altri ricercatori del Cnr-Isti che hanno contribuito al FlexMaps Pavillon sono Nico Pietroni (attualmente a UTS, Sydney), Federico Ponchio e Marco Callieri.


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