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Politica domenica 13 giugno 2021 ore 15:36

Parco San Rossore, i dubbi del M5s

Ente Parco Migliarino San Rossore Massaciuccoli: presentate 5 interrogazioni e altrettante richieste di accesso atti dal Movimento 5 Stelle



PISA — "I dubbi ci sono e sono grandi, riguardano soprattutto la gestione scanzonata e superficiale delle risorse del parco, sia immobiliari che naturalistiche, zootecniche e faunistiche, alimentata dalla sensazione che finora, la Regione Toscana, non abbia mai veramente controllato come venissero gestiti i denari e il patrimonio pubblico del Parco naturalistico di Migliarino San Rossore e Massaciuccoli."

Lo dice la consigliera regionale del Movimento Cinque Stelle Silvia Noferi.

"Per questo motivo con scrupolo certosino abbiamo studiato i documenti e redatto interrogazioni circostanziate su molteplici aspetti“ La prima è in merito alle convenzioni per le concessioni degli immobili:

"Si chiedono - spiega Noferi - gli importi degli affitti, le date di stipula e delle scadenza delle assegnazioni, se i pagamenti per l’affitto di tutti fabbricati all’interno della Tenuta di San Rossore, nei quali aziende private o Enti diversi svolgono varie attività, sono regolari o meno; si va dalla scuola d’infanzia, alla bottega del parco, dalle visite guidate ai carabinieri cinofili, dall’albergo al ristorante, dalla mieleria all’ippodromo. Abbiamo il sospetto che alcune attività siano prive di concessioni o non siano in regola con i pagamenti o, ancora peggio, non abbiano mai pagato alcunché".

La seconda interrogazione è “In merito agli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria sugli immobili”.

"Si chiedono le date dei lavori, gli importi, le attuali destinazioni, lo stato di manutenzione attuale, i piani per la messa in sicurezza e soprattutto per il recupero funzionale di quelli ammalorati. Il sospetto è che, in alcuni casi, siano stati fatti interventi anche molto consistenti (di milioni di Euro) ma poi gli immobili siano stati inutilizzati o lasciati distruggere dall’incuria, come ad esempio nel caso dei pannelli fotovoltaici sul tetto della Villa Il Gombo, ex residenza del Presidente della Repubblica, della foresteria, delle case contadine ristrutturate e poi distrutte, del Fortino, di Villa Giraffa e vari altri. Per alcune palazzine, fra cui anche la storica falegnameria, al cui interno si trovano macchinari tutelati dalla Soprintendenza, è invece evidente che siano state abbandonate e necessitino di consistenti interventi di manutenzione straordinaria; in questo caso vogliamo sapere quando e come verranno recuperati. Si tratta di beni pubblici che la dirigenza del parco avrebbe dovuto mantenere e curare. Andremo fino in fondo per trovare le responsabilità politiche di chi ha permesso, o non ha voluto vedere, tutto questo sfacelo".

La terza è “In merito alla gestione agro-zootecnica del Parco”.

"Vogliamo capire", dice ancora la consigliera, "Quanto sia stato speso per acquistare macchinari come trattori e falciatrici, se vengano utilizzati o se si ricorra a ditte esterne, quanti siano gli ettari coltivati a foraggio per gli animali e se il fieno sia stato comprato da fornitori esterni, perché non trovare abbastanza erba in 25.000 ettari sarebbe una cosa a dir poco assurda. Vogliamo anche sapere se chi gestisce la parte zootecnica, lo faccia con cognizione di causa, perché il caso dei 30 bovini venduti al giusto prezzo senza richiedere una cauzione o un termine, poi svenduti perché nessuno li ha ritirati, pone considerevoli dubbi sulle capacità manageriali di chi abbia il potere di decidere. Potrebbe essere un’ulteriore prova semmai servisse che a gestire un’azienda agraria e forestale non serva un ingegnere, come sanno bene i dottori in agronomia e in scienze forestali che studiano Estimo per anni."

“Sulla gestione generale del Parco” "Vogliamo sapere qual sia il piano per il contenimento del rischio incendio perché le enormi cataste di legna recuperata dagli alberi “stramazzati” (sperando non siano stati tagli a raso), così come i barbecue a disposizione dei turisti, sembrerebbero non tenere in debita considerazione che, un eventuale incendio, distruggerebbe la tenuta e con essa un patrimonio naturalistico unico al mondo. Abbiamo chiesto di sapere anche quanto viene trasferito ogni anno dal Quirinale per mantenere la Tenuta e quanto la Regione Toscana invia all’Ente Parco MSRM."

Infine “Sulla gestione del personale” "Vogliamo leggere i curricula di tutti i 42 dipendenti del parco per controllare soprattutto le competenze accademiche e professionali dei responsabili. Per alcune figure fondamentali come il biologo, il veterinario, l’agronomo, il forestale, il promoter, vogliamo sapere se esistono, se sono operativi o in aspettativa, perché abbiamo il forte sospetto che alcuni di loro non siano in servizio e un caso, addirittura crediamo che non sia nemmeno presente in Italia, ma si trovi a Parigi".

"Attendiamo di leggere i documenti e le risposte alle nostre interrogazioni, ma anche di avere copia dei documenti richiesti specificatamente con altre cinque richieste di accesso atti (allegate) con i quali vogliamo appurare se le scritture contabili siano state redatte in maniera conforme, se i concorsi per le posizioni apicali siano stati svolti correttamente. Vogliamo controllare anche gli inventari dei mobili che sono “spariti” e sapere dove siano custoditi, se le convenzioni siano state sottoscritte, se ci siano state multe di qualsiasi tipo, da parte dei Carabinieri forestali", conclude Noferi.

"Nei prossimi mesi passeremo al vaglio anche tutta la parte relativa al Lago di Massaciuccoli e al fiume Serchio, con i relativi progetti sul tavolo; non volendo intasare di argomenti la nuova presidenza dell’Ente Parco, abbiamo deciso di procedere per stadi.

Questo è solo l’inizio di un’opera di controllo che porteremo avanti per tutta la durata del mandato".


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