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Attualità domenica 01 ottobre 2023 ore 09:00
Torre Guelfa apre le porte ai visitatori
Pisani e turisti potranno visitare una delle più suggestive strutture della Cittadella Vecchia, da cui godere di una prospettiva insolita della città
PISA — Il Pisa Book Festival apre le porte della Torre Guelfa che oggi, domenica 1° Ottobre, dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18, accoglierà i visitatori in via del tutto straordinaria.
"L’edizione annuale del festival vede coinvolti tutti i principali monumenti che gravitano nell’area della Cittadella - ha spiegato l’assessore alla Cultura Filippo Bedini - la novità di quest’anno è l’utilizzo del fortilizio per le presentazioni e le conferenze collegate. Abbiamo pensato, nel giorno che presumibilmente registrerà la maggior affluenza di pubblico, di offrire la possibilità a pisani e turisti di poter visitare la Torre Guelfa, dalla quale è possibile anche godere di una prospettiva insolita e suggestiva della città".
La Torre Guelfa sorge in una delle zone più suggestive di Pisa, la Cittadella Vecchia, e con il suo inconfondibile profilo per secoli ha attirato l’attenzione di quanti hanno soggiornato in città. Agli inizi del 1200, in seguito alle importanti vittorie riportate dalla sua flotta in tutto il bacino del Mediterraneo, la Repubblica Pisana riunì in unico ampio spazio le intense attività cantieristiche. La scelta ricadde sulla zona più a ovest della città, nei pressi del monastero di San Vito, dove esistevano già delle infrastrutture portuali fin dal secolo precedente.
Delle strutture duecentesche oggi restano gli archi di mattoni inseriti nel muro di difesa lungo l’Arno, oltre alle trecentesche arcate tamponate dei capannoni; questi ultimi erano disposti a losanga per sfruttare la presenza dello scomparso fiume Auser che, prima di sfociare in Arno, attraversava la zona fungendo da canale di varo e d’attracco.
Al momento della prima dominazione fiorentina nel Quattrocento, infine, i nuovi signori di Pisa trasformarono definitivamente le strutture dell’arsenale repubblicano e realizzarono quella che successivamente sarebbe stata chiamata Cittadella Vecchia, per distinguerla dalla Cittadella Nuova, l’attuale Giardino Scotto.
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