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Lavoro lunedì 01 giugno 2020 ore 14:00

"Tosap e Cosap, servono aiuti omogenei"

Cna Pisa critica le agevolazioni previste, dalle quali alcuni artigiani rimarrebbero fuori. E chiede suolo pubblico gratis anche per l'edilizia



PISA — Nonostante alcune novità a livello nazionale, che permettono ai comuni di ridurre la pressione fiscale su Tosap e Cosap, “c’è ancora troppa confusione sotto il sole e i comuni stanno andando in ordine sparso, facendo annunci ma senza provvedimenti amministrativi" commenta con una nota Cna Pisa, che propone il suolo pubblico gratis anche per i cantieri edili temporanei.

"Chiediamo che i Comuni - così dall'associazione degli artigiani - si affianchino in qualche modo alla misura della Legge di Bilancio, rendendola ulteriormente appetibile attraverso una temporanea sospensione della tassazione dell’occupazione del suolo pubblico per i cantieri edili". Questo, spiegano da Cna Pisa, anche tenendo conto delle opportunità offerte dal bonus facciate e dall'ecobonus del 110 per cento per l'efficientamento energetico.

"In ogni caso - lamentano da Cna - registriamo che, nonostante i numerosi annunci, tasse come COSAP o TOSAP continuano ad essere applicate come prima dell’emergenza Covid, quasi dappertutto perché mancano i provvedimenti di modifica e solo in alcuni comuni invece è già stata deliberata la sospensione. La situazione è ancora più grave perché anche le imprese artigiane della ristorazione devono essere esonerate dal pagamento della Tosap, l’imposta per l’occupazione di suolo pubblico".

La Cna ha sollecitato Governo e Parlamento a modificare l’art. 181 del Decreto Rilancio che prevede il beneficio fiscale fino al prossimo 31 ottobre soltanto per le attività turistiche e i pubblici esercizi. "Nell’attuale formulazione le imprese artigiane come pizzerie a taglio, gelaterie, pasticcerie ecc. non sono ammesse all’esonero del pagamento della Tosap - hanno spiegato in proposito -, con una evidente discriminazione nei confronti di decine di migliaia di attività che sono state fortemente penalizzate dalla crisi epidemiologica. Inoltre le imprese artigiane alimentari che rientrano nel settore della ristorazione con il Codice Ateco 56 e che effettuano la vendita dei prodotti con consumo sul posto non possono chiedere l’utilizzo di spazi ulteriori, attigui o dislocati, così da garantire le distanze di sicurezza previste dai protocolli".

Una "esclusione incomprensibile" a giudizio della Cna che auspica che nell’iter di conversione del decreto vengano inserite tra i beneficiari dell’esonero dal pagamento della Tosap e possano chiedere l’uso di spazi ulteriori.


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